Negli ultimi mesi, OpenAI ha firmato accordi sui contenuti con diverse aziende del settore dei media, tra cui The Atlantic, Vox Media l’editore di The Verge, Axel Springer e Financial Times. Questi accordi consentono a OpenAI di utilizzare i contenuti dei giornali per addestrare ChatGPT, in cambio dell’accesso ai suoi modelli AI.
La startup di Sam Altman ha messo a segno un altro colpo… e ha appena stretto un accordo sui contenuti con TIME, la celebre rivista di attualità. Questa partnership strategica pluriennale consentirà a OpenAI di accedere ai contenuti attuali e storici provenienti dai vasti archivi del TIME, che coprono gli ultimi 101 anni.
I contenuti del TIME saranno integrati nei prodotti di OpenAI
Nell’ambito dell’accordo, i contenuti del TIME saranno presenti nei prodotti di OpenAI, come ChatGPT. Quando gli utenti porranno domande, il chatbot metterà in evidenza i contenuti di TIME con una citazione e un link alla fonte originale su Time.com, garantendo un’attribuzione corretta alle fonti giornalistiche.
Il Chief Operating Officer di TIME, Mark Howard, ha spiegato che questo accordo strategico rappresenta una naturale evoluzione per l’azienda, che da sempre abbraccia l’innovazione tecnologica per garantire che il proprio giornalismo di qualità raggiunga il pubblico attraverso nuovi canali e piattaforme.
Grazie a questa collaborazione con OpenAI, TIME potrà espandere in modo esponenziale la diffusione delle proprie informazioni affidabili a livello globale, sfruttando le potenzialità delle tecnologie di intelligenza artificiale per portare i contenuti giornalistici della testata a conoscenza di una platea sempre più vasta nel mondo.
Dal canto suo, OpenAI ha dichiarato che l’azienda sta collaborando con TIME per rendere più facile l’accesso ai contenuti giornalistici attraverso i propri strumenti AI e per sostenere un giornalismo affidabile fornendo una corretta attribuzione alle fonti originali.
Dubbi sul futuro dell’AI nella creazione di contenuti
Questa partnership strategica tra OpenAI e TIME solleva importanti questioni sul futuro dell’AI per quanto riguarda la creazione di contenuti. Se da un lato presenta opportunità di innovazione e di accesso, dall’altro solleva perplessità sulla proprietà intellettuale, sull’equo compenso e sul ruolo dei giornalisti umani in un mondo sempre più guidato dall’AI.
Con la nascita di altre partnership simili, discussioni di questo tipo diventeranno sempre più cruciali nel definire il ruolo dell’intelligenza artificiale nel settore dei media e del giornalismo.