Il CEO Sam Altman ha effettuato un tour in diversi paesi per discutere di ChatGPT e della necessità di una regolamentazione per l’intelligenza artificiale generativa. Il TIME ha scoperto un’attività di lobbying effettuata da OpenAI per chiedere la modifica di alcune parti dell’AI Act, prima dell’approvazione da parte del Parlamento europeo. L’azienda californiana ha ottenuto il suo scopo.
OpenAI ha fatto cambiare la legge
Nel documento inviato da OpenAI alla Commissione europea, ottenuto dal TIME dopo una richiesta di accesso agli atti, viene sottolineato che i sistemi IA general purpose (come il modello GPT-3) non devono essere considerati ad alto rischio e quindi soggetti a maggiori restrizioni. I legislatori hanno accettato il “consiglio”.
Nel testo finale della legge, approvata dal Parlamento europeo, non ci sono i sistemi IA general purpose tra quelli ad alto rischio. I fornitori dei modelli IA devono solo attuare misure per prevenire la generazione di contenuti illegali, indicare se il sistema è stato addestrato con materiale protetto dal diritto d’autore ed effettuare una valutazione dei rischi.
In una precedenza bozza della legge veniva considerato ad alto rischio un sistema IA che può generare testo o immagini apparentemente autentici. OpenAI ha ottenuto la cancellazione di questa parte. Nel testo finale viene specificato che il fornitore del sistema IA deve solo indicare chiaramente i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Il CEO di OpenAI aveva dichiarato che l’azienda potrebbe abbandonare il mercato europeo, se non riuscirà a rispettare la legge. Poche ore dopo ha cambiato opinione. All’inizio di giugno, Sam Altman ha ipotizzato l’apertura di una sede in Europa, forse proprio per seguire da vicino l’inter legislativo dell’AI Act.