Con la progressiva e lesta diffusione di ChatGPT su applicazioni e servizi di vario tipo (tra cui Discord con le novità introdotte al bot Clyde), il CEO di OpenAI sta valutando le varie opportunità di monetizzazione dell’intelligenza artificiale con i suoi colleghi. Ecco alcune anticipazioni offerte dallo stesso Sam Altman alla stampa e agli sviluppatori.
Come avverrà la monetizzazione di ChatGPT
OpenAI ha le idee chiare ed è già al lavoro con i clienti aziendali per introdurre strumenti ad hoc per i vari casi di utilizzo. Altman ha confermato queste mosse durante una chiamata con gli investitori, affermando che l’organizzazione costruirà una piattaforma dedicata alla vendita di API alle aziende, affinché queste possano proporre sul mercato altri servizi nati sulle fondamenta offerte da OpenAI.
Alcune aziende hanno già iniziato a sfruttare la potenza di ChatGPT e di DALL-E per creare testi pubblicitari, immagini e messaggi personalizzati. Con la vendita di API, indubbiamente OpenAI riuscirà a guadagnare somme ingenti di denaro nel corso dei prossimi mesi.
Lontano dal mondo enterprise, invece, la società intende garantire agli utenti un controllo potenziato di ChatGPT. Incluse in tali soluzioni inedite sono opzioni di personalizzazione e guide per comprendere i possibili bias dell’IA, ergo i limiti dello strumento.
Una crescita inarrestabile per OpenAI
Dal suo lancio a novembre, la popolarità di ChatGPT è aumentata vertiginosamente: il traffico verso il sito ha raggiunto oltre 1 miliardo di visite, rispetto ai 616 milioni di gennaio, secondo le stime di alcuni analisti.
A oggi OpenAI offre già un piano in abbonamento da 20 dollari al mese per accedere in anteprima a nuovi aggiornamenti e ottenere la garanzia di accesso prioritario durante i periodi di maggiore intensità del traffico. Nuove formule di monetizzazione aiuteranno soltanto Sam Altman e soci a proteggere e gestire il servizio.