OpenAI ha chiuso il nuovo round di finanziamento racimolando circa 6,6 miliardi di dollari e portando la sua valutazione di mercato a 157 miliardi di dollari. L’accordo con gli investitori prevede una serie di condizioni, tra cui il divieto di finanziare i concorrenti.
Niente soldi a xAI, Anthropic e SSI
Il round di finanziamenti è stato gestito da Thrive Capital (che ha investito circa 1,3 miliardi di dollari). Microsoft, principale finanziatore di OpenAI con 13 miliardi di dollari, ha aggiunto un altro miliardo di dollari. Altri investitori sono NVIDIA (100 milioni), SoftBank (500 milioni), Tiger Global Management (350 milioni), Ark Investment Management (250 milioni), Altimeter Capital (250 milioni), Khosla Ventures, Fidelity e MGX.
Come previsto non c’è Apple. L’accordo prevede alcune condizioni. OpenAI dovrà diventare un’azienda for-profit entro due anni. In caso contrario, gli investitori potranno chiedere la restituzione del denaro.
Secondo le fonti del Financial Times, l’azienda guidata da Sam Altman ha chiesto agli investitori di non finanziare i concorrenti, tra cui Anthropic, Perplexity, Glean, xAI e SSI (Safe Superintelligence). Quest’ultima è la startup fondata da Ilya Sutskever (co-fondatore di OpenAI).
Questa richiesta non è vincolante, ma dimostra la necessità di ottenere finanziamenti esclusivi in un settore molto concorrenziale. L’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale generativa ha costi esorbitanti. Con l’aumentare delle dimensioni e delle prestazioni potrebbero essere necessari fino a 100 miliardi di dollari. Secondo il New York Times, l’abbonamento a ChatGPT Plus verrà incrementato fino a 44 dollari/mese entro il 2029.
OpenAI deve anche fronteggiare diverse denunce in tribunale, una delle quali è stata presentata dal New York Times per la violazione del copyright. Elon Musk ha invece denunciato l’azienda per aver abbandonato la missione originaria, in seguito all’accordo sottoscritto con Microsoft.