Una cosa di cui OpenAI ha assoluto bisogno è una stretta di mano con gli editori: per questo, le trattative con realtà come CNN, Fox e Time sarebbero già state avviate. A riportarlo è oggi la redazione di Bloomberg, citando fonti ritenute a conoscenza dei fatti, ma per ovvie ragioni rimaste anonime.
CNN, Fox e Time al tavolo di OpenAI
Perché la realtà che ha creato ChatGPT ha necessità di collaborare con le testate più importanti? La ragione è semplice: anzitutto per rendere il proprio servizio più preciso e in grado di fornire ai suoi utenti informazioni aggiornate in tempo reale, accedendo ai loro archivi e alle ultime notizie pubblicate, ma anche per farlo senza inciampare nella violazione del copyright.
Un rischio concreto e che si è già manifestato, come testimonia la denuncia del New York Times presentata a fine dicembre, che ha preso di mira anche il partner Microsoft. La replica di OpenAI è arrivata nei giorni scorsi, sotto forma di un comunicato in cui l’organizzazione afferma di voler comunque siglare una collaborazione con la controparte.
Al centro della causa legale ci sono le modalità attuate dalla società di Sam Altman durante la fase di raccolta dei dati utilizzati per la creazione dei modelli GPT, mediante una pratica nota agli addetti ai lavori come scraping, una raccolta piuttosto indiscriminata di quanto si trova online. La conseguenza è che, rastrellando i contenuti presenti sul Web senza filtri adeguati, l’IA finisca poi per restituire in output, quando interpellata, estratti di articoli o articoli completi coperti dal diritto d’autore.
Al momento, né OpenAI né i tre editori chiamati in causa dall’indiscrezione di oggi, hanno rilasciato commenti in merito. Se ne saprà di più nel caso di una stretta di mano che, considerando gli ultimi eventi del settore, non dovrebbe tardare ad arrivare.