Quella che si sta scatenando su OpenAI può essere descritta come la proverbiale tempesta perfetta. Ieri le notizie relative a una nuova denuncia da parte di Elon Musk e alla volontaria mancata pubblicazione di un tool pronto da ormai un anno e in grado di identificare il testo generato da ChatGPT. Oggi una raffica di annunci che sembrano descrivere un clima non troppo disteso all’interno dell’organizzazione, soprattutto a livello apicale.
Niente GPT-5 a DevDay 2024
Partiamo da GPT-5. La prossima evoluzione del modello di intelligenza artificiale generativa arriverà, ma non in tempi brevi e comunque non sarà annunciata in occasione del DevDay 2024, come avvenuto lo scorso anno con il predecessore GPT-4 Turbo.
Inoltre, l’evento cambia formula: non si tratterà più di un singolo appuntamento in presenza, ma di qualcosa più simile a una serie di sessioni on-the-road. Le prime tappe fissate sono quelle che andranno in scena a San Francisco (1 ottobre), a Londra (30 ottobre) e a Singapore (21 novembre).
Dimissioni ai vertici dell’organigramma
Non si ferma l’emorragia di collaboratori che scelgono di lasciare OpenAI. Dopo le dimissioni dei mesi scorsi, tocca questa volta a un altro pezzo grosso dell’organigramma: John Schulman, co-fondatore impegnato fin dal day one al fianco di Sam Altman.
In un post su X, ha spiegato le ragioni della sua decisione e la scelta di unirsi ad Anthropic, di fatto un concorrente, per concentrarsi sulle pratiche di allineamento dell’intelligenza artificiale
. Un obiettivo perseguito dal Superalignment Team che l’organizzazione ha smantellato poco più di due mesi fa.
A completare il quadro è l’annuncio di Greg Brockman (President), che via social ha reso nota l’intenzione di prendersi un anno sabbatico. È un altro dei co-fondatori, colui che nel novembre 2023 ha scelto di rassegnare le proprie dimissioni (poi ritirate) in conseguenza all’allontanamento temporaneo di Sam Altman dalla poltrona di CEO.
Secondo quanto riportato da The Information, anche Peter Deng (VP Consumer Product) avrebbe scelto di lasciare OpenAI. In passato al lavoro con Meta, Uber e Airtable, si è unito all’organizzazione lo scorso anno.