OpenAI ha depositato un documento preso il tribunale di San Francisco per respingere le accuse di Elon Musk. L’azienda californiana sottolinea che non è stato violato nessun accordo contrattuale perché l’accordo non esiste. OpenAI ha scelto uno studio legale che Musk aveva denunciato l’anno scorso per recuperare la parcella da 90 milioni pagata da Twitter prima dell’acquisizione.
Musk voleva controllare OpenAI
Musk ha denunciato OpenAI a fine febbraio per aver violato gli accordi contrattuali sottoscritti al momento della fondazione dell’azienda nel 2015. Secondo Musk, OpenAI doveva essere un’organizzazione non-profit che sviluppa tecnologie IA a beneficio dell’umanità. Invece con il rilascio di GPT-4 non ha più pubblicato il codice sorgente, diventando successivamente una sussidiaria di Microsoft.
Il 5 marzo è arrivata la risposta di OpenAI con un post sul blog ufficiale. I principali dirigenti hanno dichiarato che la missione non è cambiata, sottolineando che Musk aveva promesso un finanziamento di un miliardo di dollari. Invece ha donato solo 45 milioni di dollari. Musk voleva anche fondere OpenAI con Tesla e prendere il controllo dell’azienda.
Nel documento presentato al tribunale di San Francisco è scritto che Musk ha accusato OpenAI di aver violato un contratto che non esiste.
L’accordo costitutivo è invece una finzione che Musk ha evocato per rivendicare ingiustamente i frutti di un’impresa che inizialmente ha sostenuto, poi abbandonato e infine visto avere successo senza di lui.
Nel documento viene evidenziato che, se il caso finirà in tribunale, Musk avrà accesso alle tecnologie proprietarie di OpenAI. Ciò potrebbe avere conseguenze importanti, visto che Musk è oggi un concorrente con la sua azienda xAI.
Uno dei due studi legali scelti da OpenAI è Wachtell, Lipton, Rosen & Katz. Si tratta dello stesso studio legale scelto da Twitter per costringere Musk a completare l’acquisizione. L’ex consiglio di amministrazione ha pagato una parcella di 90 milioni di dollari. Musk ha denunciato lo studio perché la somma è eccessiva. Un giudice ha ordinato alle parti di risolvere la questione in arbitrato.