L’offerta da 97,4 miliardi di dollari fatta da Elon Musk e un consorzio di investitori non è stata ancora recapitata al consiglio di amministrazione di OpenAI. Il CEO Sam Altman ha comunicato ai dipendenti che, se e quando arriverà, verrà respinta.
Solo un bluff di Musk?
In base alla comunicazione inviata ai Procuratori Generali del Delaware (dove OpenAI è stata registrata) e della California (dove c’è la sede principale di OpenAI), Musk e vari investitori vogliono acquisire gli asset della parte non-profit dell’azienda californiana con l’obiettivo di offrire a tutti l’accesso libero alle tecnologie di intelligenza artificiale generativa, come previsto al momento della fondazione di OpenAI.
Musk vuole quindi bloccare la trasformazione da non-profit a for-profit. Sam Altman aveva già dichiarato che la struttura aziendale garantisce che nessun singolo può prendere il controllo di OpenAI. Quella di Musk sarebbe quindi solo un’azione di disturbo, essendo proprietario di un’azienda concorrente (xAI).
Il CEO ha ora aggiunto che il consiglio di amministrazione non ha ricevuto nessuna offerta formale. La conferma è arrivata anche da uno dei membri del CdA (Larry Summers). In ogni caso verrà respinta, in quanto è un’offerta ostile.
Il possibile bluff di Musk complicherà però il processo di trasformazione in corso. Il valore degli asset della parte non-profit dovrebbe essere superiore a 97,4 miliardi di dollari. Il prezzo che fisserà OpenAI verrà esaminato dai Procuratori Generali del Delaware e della California. Questi ultimi dovranno valutare anche offerte esterne per garantire una giusta remunerazione agli investitori. Un prezzo inferiore potrebbe innescare una serie di azioni legali.