A metà aprile 2023 OpenAI, l’organizzazione responsabile della creazione di ChatGPT e del modello di linguaggio GPT, ha anticipato che GPT-5 non arriverà a breve in quanto la società starebbe ancora lavorando sulla precedente – e attuale – versione GPT-4 per perfezionarla. Un’ulteriore conferma è giunta in queste ore direttamente da Sam Altman, il CEO della realtà statunitense, in occasione di una conferenza ospitata dal quotidiano indiano Economic Times: GPT-5 non è in fase di addestramento.
GPT-5 è distante dal lancio
Sam Altman è stato molto chiaro per conto di OpenAI: c’è ancora molto lavoro da fare su GPT-4 prima di avviare lo sviluppo e l’addestramento della quinta iterazione. Secondo quanto dichiarato, gli specialisti sono già all’opera sulla definizione delle idee da rendere infine realtà con GPT-5, ma “di certo non siamo vicini all’inizio” dello sviluppo.
Per chiarire ulteriormente l’avvenire del modello di linguaggio alla base di ChatGPT, Altman ha ricordato il processo di creazione e distribuzione di GPT-4: “Ci sono voluti più di sei mesi prima che fossimo pronti a rilasciarlo”, ha affermato dinanzi al pubblico.
All’inizio dell’intervista, peraltro, Altman ha aggiunto che OpenAI è contraria alla regolamentazione delle startup AI più piccole in quanto possono portare notevoli innovazioni sul mercato: “L’unico regolamento che abbiamo chiesto riguarda noi stessi e le realtà più grandi”, ha ribadito.
Con questo viaggio in India e in altre regioni del mondo Sam Altman sta cercando di coinvolgere legislatori e attori globali nello sviluppo e nella regolamentazione delle soluzioni IA di ultima generazione: il futuro deve essere sicuro sia per gli sviluppatori che per gli utenti, i quali devono sentirsi tutelati durante l’uso dell’intelligenza artificiale e non temere un utilizzo improprio degli strumenti, oltre che dei dati da loro condivisi con i servizi IA. In altre parole, servono guardrail per evitare incidenti. Una volta disposti, allora GPT-5 potrà prendere forma.