L’insediamento in Europa con un quartier generale nel territorio consentirebbe a OpenAI di rafforzare i propri rapporti con le istituzioni locali. È un’ipotesi più che concreta, stando a quanto dichiarato dal numero uno dell’organizzazione durante un evento andato in scena a Parigi. A riportarlo è la redazione di POLITICO.
Una sede in Europa per OpenAI: Sam Altman vuole la Francia
Al termine di un tour che lo ha portato in Spagna, Francia, Polonia, Germania e Regno Unito, il CEO e co-fondatore Sam Altman ha confermato la volontà di aprire una sede da questa parte dell’oceano: Ci serve davvero un ufficio in Europa, lo vogliamo davvero
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Il motivo non è difficile da intuire. L’iter legislativo che porterà all’approvazione e all’introduzione del cosiddetto AI Act potrebbe sottoporre l’attività di OpenAI a ulteriori restrizioni, tanto che, nei giorni scorsi, si è vociferato di un possibile abbandono del business nel vecchio continente (ipotesi poi smentita).
La prossima settimana, Altman incontrerà Ursula von der Leyen a Bruxelles, discutendo con la presidente della Commissione europea di intelligenza artificiale e delle implicazioni legate agli attuali ritmi di sviluppo. Più avanti sederà al tavolo di Thierry Breton per affrontare il delicato tema relativa alla conformità alle regole UE.
Qual è il paese destinato a ospitare il quartier generale di OpenAI? Nulla è ancora stato deciso, ma il CEO dell’organizzazione che ha dato i natali a ChatGPT ha espresso una preferenza per la Francia. Il motivo? Ritiene che nel paese sia presente il maggior numero di talenti attivi sul fronte della ricerca nell’ambito IA.
Ricordiamo che, nei giorni scorsi, Altman ha firmato il documento della Center for AI Safety che ritiene l’evoluzione incontrollata dell’intelligenza artificiale un serio pericolo, tale da poter condurre all’estinzione del genere umano. Un fattore di rischio paragonato alle pandemie globali e alla guerra nucleare.