Sam Altman ha annunciato un cambio di piani. Contrariamente a quanto comunicato a metà febbraio, OpenAI rilascerà il modello o3. Previsto anche il lancio del modello o4-mini nelle prossime settimane. Il modello unificato GPT-5 è in ritardo.
Prima o3 e o4-mini, poi GPT-5
OpenAI sviluppa due famiglie di modelli separati: serie GPT e serie o. Questi ultimi hanno capacità di ragionamento. Il CEO aveva comunicato il 12 febbraio che le due famiglie verranno unificate a partire da GPT-5, quindi gli utenti non dovranno più scegliere il modello per ChatGPT. Il modello GPT-4.5, annunciato il 27 febbraio, è l’ultimo senza capacità di ragionamento.
Altman aveva aggiunto che il modello o3 non sarebbe stato rilasciato, in quanto le sue capacità verranno integrate in GPT-5 (accessibile anche senza abbonamento con alcune limitazioni). A fine febbraio ha comunicato che OpenAI aveva quasi terminato le risorse hardware (GPU). Il 1 aprile ha avvertito gli utenti che i prossimi lanci potrebbero subire ritardi. La previsione si è verificata:
change of plans: we are going to release o3 and o4-mini after all, probably in a couple of weeks, and then do GPT-5 in a few months.
there are a bunch of reasons for this, but the most exciting one is that we are going to be able to make GPT-5 much better than we originally…
— Sam Altman (@sama) April 4, 2025
Il modello GPT-5 non arriverà sul mercato a breve, ma solo tra alcuni mesi. Nell’attesa, OpenAI rilascerà il modello o3 (anche in versione pro) e subito dopo il modello o4-mini. Altman spiega che la decisione è dovuta a vari motivi. L’azienda californiana vuole migliorare l’integrazione tra le serie GPT e o per offrire agli utenti un modello ottimizzato al massimo. OpenAI deve inoltre determinare la capacità di calcolo (numero di GPU) necessaria per supportare l’elevata domanda prevista con il lancio di GPT-5.
OpenAI ha pianificato anche il lancio di un modello open source. L’azienda ha recentemente chiuso un nuovo round di finanziamenti ottenendo altri 40 miliardi di dollari e portando la sua valutazione a 300 miliardi di dollari.