OpenAI ha recentemente pubblicato una serie di video generati dal suo nuovo modello di intelligenza artificiale altamente realistico, chiamato Sora. Tuttavia, lo strumento text-to-video (e image-to-video) è ancora fuori dalla portata del grande pubblico.
Sora di OpenAI in azione: i primi esempi dai creator
Per la prima volta, OpenAI mostra le creazioni di Sora realizzate da un gruppo selezionato di registi, artisti, agenzie pubblicitarie e musicisti esterni che hanno avuto accesso al modello.
“Sebbene abbiamo ancora molti miglioramenti da apportare a Sora, stiamo già dando un’occhiata a come il modello può aiutare i creativi a trasformare le idee in realtà“, ha scritto l’azienda in un post pubblicato oggi sul blog che include 7 dei video generati dal gruppo selezionato di invitati.
Tra i partecipanti al progetto ci sono:
- Walter Woodman, Sidney Leeder e Patrick Cederberg – membri della società multimediale Shy Kids con sede a Toronto
- Paul Trillo – artista multidisciplinare
- Nik Kleverov – direttore creativo e cofondatore dell’agenzia Native Foreign
- August Kamp – musicista ed artista multidisciplinare
- Josephine Miller – cofondatrice e direttrice creativa dello studio Oraar Studio specializzato in grafica 3D
- Don Allen Stevenson III – artista digitale AR/XR
- Alex Reben – scultore/artista
Sora: tra entusiasmo e scetticismo
I video prodotti mostrano il potenziale della tecnologia al di là delle mura di OpenAI. Queste produzioni arrivano dopo l’incontro tra dirigenti dell’azienda e registi/studios hollywoodiani per discutere l’utilizzo del modello nella produzione cinematografica convenzionale ad alto budget.
Naturalmente tutti ne tessono le lodi – perché altrimenti OpenAI pubblicherebbe il loro lavoro se non amassero usare la tecnologia?… Come esercizio promozionale, ha perfettamente senso. Tuttavia, nonostante gli elogi ricevuti dai partecipanti, l’utilizzo dell’IA per la creazione dei contenuti viene accolta con maggiore scetticismo da parte degli artisti tradizionali.
Proprio la scorsa settimana, il nuovo film horror indie Late Night With The Devil, che utilizzava immagini generate dall’intelligenza artificiale sia per alcune transizioni che per l’arredamento del set, ha suscitato numerose critiche online da parte degli spettatori che hanno persino chiesto di boicottare questo film e tutti i film che utilizzano l’IA invece di assumere artisti.
Fairly Trained accusa OpenAI di “Artistwashing”
In reazione alla nuova ondata di video di Sora di terze parti, anche Ed Newton-Rex, ex dirigente presso Stability AI attualmente CEO presso Fairly Trained, è stato poco lusinghiero… Ha, infatti, criticato apertamente OpenAI accusandola “di Artistwashing“, ovvero di sfruttare i commenti positivi sul proprio modello provenienti da pochi creatori mentre si allena sui lavori delle persone senza autorizzazione o un pagamento adeguato.
Come promemoria, Fairly Trained è un’organizzazione no-profit impegnata nel certificare modelli d’Intelligenza Artificiale eticamente corretti basati solo su dati concessi in licenza o liberi da diritti d’autore. Al momento non è noto quali dati abbia impiegato OpenAI nell’addestramento del suo modello Sora.