ChatGPT è ormai noto a tutti, diventando spesso un argomento di conversazione anche tra persone che non sanno nulla di intelligenza artificiale (la frase “l’ho letto su Internet” è diventata “l’ha detto ChatGPT“). Secondo le fonti di The Information, il CEO di OpenAI (Sam Altman) ha già pianificato lo step successivo, ovvero sviluppare una versione business del chatbot. L’azienda potrebbe quindi competere direttamente con il suo principale finanziatore.
ChatGPT Business sfiderà Microsoft 365 Copilot
Le prime indiscrezioni sulla versione business risalgono a fine aprile. Il CEO Sam Altman avrebbe parlato con alcuni dipendenti di un “supersmart personal assistant for work“, ovvero di un assistente personale super intelligente per il lavoro che permette di velocizzare l’esecuzione delle attività (ad esempio la scrittura di documenti o email), sfruttando i dati dell’azienda.
Una versione business di ChatGPT metterebbe OpenAI in “rotta di collisione” con Microsoft, suo principale finanziatore (oltre 10 miliardi di dollari investiti). L’azienda di Redmond offre ai suoi clienti Microsoft 365 Copilot, un servizio che combina i modelli IA con i dati presenti in Microsoft Graph (chat, calendari, email, documenti e altri) e le app Microsoft 365.
Secondo le fonti di The Information, OpenAI non ha ancora deciso se offrire l’assistente come app standalone o all’interno di una suite di produttività. Grandi aziende, come Apple e Samsung, hanno vietato l’uso di ChatGPT ai dipendenti. Quindi sarà difficile convincere i potenziali clienti a condividere dati confidenziali con un modello IA ospitato sui server di OpenAI.
A proposito del chatbot di OpenAI, il Congresso degli Stati Uniti ha vietato l’uso della versione gratuita di ChatGPT. I dipendenti possono usare solo ChatGPT Plus, in quanto offre una maggiore privacy, ma non devono essere inseriti dati sensibili come input.