Roma – Rilasciata la scorsa settimana, la nuova versione 2.0 delle librerie grafiche OpenGL rappresenta, a detta dei suoi creatori, la più importante tappa nella storia di questo standard.
La specifica OpenGL 2.0 sfrutta più a fondo i moderni acceleratori grafici 3D introducendo, fra le altre novità, nuove funzioni per la creazione di shader e oggetti programmabili, le stesse che permettono ai grafici di aggiungere alle proprie creazioni effetti speciali, soprattutto basati su ombre e luci, sempre più vari e raffinati.
La versione 2.0 viene dichiarata compatibile con tutte le precedenti release di OpenGL, inclusa la 1.0: questo significa che i vecchi software non necessitano di modifiche per girare sotto il nuovo ambiente grafico.
OpenGL.org ha pubblicato una sintesi delle novità tecniche di OpenGL 2.0 qui , mentre la specifica integrale può essere scaricata sotto forma di documento PDF da qui .
OpenGL è una collezione di API (Application Program Interface) per la grafica 2D e 3D sviluppata originariamente da Silicon Graphics (SGI) per il proprio hardware. In seguito SGI ha fatto delle proprie librerie grafiche uno standard aperto, oggi supportato da società come Apple, Sun e IBM. Nel settore dei videogiochi OpenGL si pone come alternativa alla tecnologia DirectX di Microsoft, a cui è fino ad oggi sopravvissuta grazie soprattutto al supporto di sviluppatori di giochi come Id Software (Doom, Quake) e Valve (Half Life).
Lo scorso anno, Microsoft ha ritirato la propria partecipazione dalla guida di OpenGL.org motivando questa scelta con l’incapacità, per tale organizzazione, di tenere il passo con le innovazioni tecnologiche sviluppate nel mondo dei videogiochi e della multimedialità. Microsoft ha ovviamente tutto l’interesse a fornire esclusivo appoggio alla sua tecnologia proprietaria, DirectX, che ormai da diversi anni è lo standard grafico di riferimento per il mondo Windows.
A differenza di DirectX, disponibile solo sui sistemi operativi di Microsoft, OpenGL abbraccia diverse piattaforme e dispositivi, anche mobili.