La città di Friburgo ne ha abbastanza di OpenOffice ed è pronta a tornare all’ovile di Microsoft Office: in queste ore il consiglio cittadino si dovrà pronunciare sulla proposta di abbandono della suite open, dopo anni e anni di tentativi di adozione e – soprattutto – di frustrazione dovuta alle incompatibilità ancora evidenti tra i file creati con Office e la suite FOSS di Oracle.
La decisione di ritornare a Office è in realtà già stata presa mesi fa , con l’approvazione di una proposta per la migrazione di oltre 2500 PC desktop alla suite Microsoft. Dopo aver fatto lavorare OpenOffice e Office fianco a fianco per cinque anni (dal 2007 in poi), i membri del consiglio cittadino hanno concluso che la frustrazione degli impiegati e la conseguente perdita di produttività non valeva il risparmio economico dovuto all’abbandono delle costose licenze software di Redmond.
OpenOffice e le altre suite da ufficio “alternative”, hanno concluso i membri del consiglio, non sono ancora pienamente compatibili con i documenti creati con Office e la cosa si riverbera anche sull’adozione del formato ODF (sempre nel 2007) come standard per l’interoperabilità fra le amministrazioni tedesche.
La città di Friburgo intende dunque abbandonare OpenOffice e ODF per tornare a Office e OOXML, e a quanto pare la decisione finale non sarà che una semplice ratifica di un’intenzione già espressa. Nonostante questo, un gruppo di organizzazioni prova a perorare ancora la causa del FOSS sostenendo come le suite open stiano facendo progressi, siano usate da decine di milioni di utenti in tutto il mondo (LibreOffice in particolare) e come sia solo questione di tempo perché il supporto ai file Office migliori sensibilmente.
Alfonso Maruccia