È trascorso oltre un anno da quando Opera ha comunicato l’abbandono dell’engine Presto prima per dispositivi mobile , poi per il tradizionale browser desktop: a partire dalla release 15.0, la prima sviluppata a partire da Chromium, la prima ad includere il layout engine Webkit ( seguito da Blink , in parallelo alla scelta di Google ), Opera ha accantonato lo sviluppo per Linux. Ma una versione del browser basata su Chromium, Opera 24, si è ora affacciata sul canale dedicato agli sviluppatori.
“È bello poter apprezzare di nuovo i più recenti sviluppi di Opera su Linux”, scrive l’azienda norvegese nel proprio blog: è così che Opera dedica le novità del proprio browser anche a coloro che “non possono permettersi le ultime macchine che montano sistemi operativi Apple o Windows”, a coloro che “non desiderano utilizzare sistemi proprietari”, a coloro che “amano usare Linux”. Il ritorno al supporto di Linux del browser si inquadra nella prospettiva di Opera di “dare forma a un mondo aperto e connesso”.
Opera 24, già disponibile per i download nel canale dedicato agli sviluppatori, ritenuta abbastanza stabile ma da utilizzare con le precauzioni del caso, è stata testata su Ubuntu 64 bit in ambiente Unity o GNOME Shell: gli sviluppatori ritengono possa funzionare con altre configurazioni e promettono di lavorare al supporto per altre piattaforme.
È così che gli utenti dei sistemi operativi Linux potranno fruire dei più recenti aggiornamenti apportati alla tecnologia di compressione Opera Turbo e alla funzione Speed Dial, insieme a Stash e Discover, lanciati con Opera 15 , dopo la sospensione del supporto ai sistemi operativi del Pinguino. ( G.B. )