L’impegno di Microsoft al supporto degli standard W3C con la nuova versione del browser Internet Explorer ha sollevato gli animi di molti web designer, ma non tutti sono pienamente convinti o soddisfatti. Tanto meno quelli di Opera, softwarehouse concorrente da tempo in “guerra” contro il big di Redmond.
L’aspetto forse più interessante è che IE8 supporterà la modalità “super standard” di default. Punto Informatico ha già analizzato quali sono le novità in IE8: Microsoft con “super standard mode” si riferisce ad un’interpretazione del codice delle pagine web più conforme alle specifiche del W3C. E sembrerebbe proprio questo l’intento di Microsoft: “Il web migliora quando gli sviluppatori spendono meno tempo nei problemi di interoperabilità e più tempo nell’innovazione”, ha detto Dean Hachamotvitch – responsabile del team di Internet Explorer – al Mix08 svoltosi nei giorni scorsi a Las Vegas.
Ma una risposta spigolosa è arrivata di lì a poco. Hakon Wium Lie, CTO per Opera Software ASA ha dichiarato: “La mia prima reazione è positiva. Confesso di essere sorpreso dal fatto che IE8 passa il test Acid2 di default. Questo indica che IE8 è più standard-compatibile del suo predecessore. Complimenti al team di IE8”. Ma questo non proscioglie Microsoft dai problemi legali che Opera ha sollevato quest’anno: “Credo che le decisioni di Microsoft di adeguarsi agli standard abbiano matrice legale: credo che Opera e la Commissione Europea abbiano influenzato la decisione di Microsoft di fare la cosa giusta” – ha detto Lie.
Lie si riferisce alla questione che Opera ha sollevato lo scorso dicembre presso l’ Antitrust europeo . Opera accusa Microsoft di ostacolare l’interoperabilità non adempiendo agli standard web abusando della sua posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi e includendo IE in Windows. Di diverso parere Hachamotvitch: “Questa è una dimostrazione della volontà di Microsoft di rispettare l’interoperabilità. Anche se non crediamo che la nostra fosse una dittatura su quale modalità di rendering un browser debba usare, questo è chiaramente un passo importante che rimuove definitivamente qualsiasi potenziale problema legale”.
Ma Lie non è pienamente soddisfatto: ” I punti (contro Internet Explorer, ndr ) che abbiamo illustrato alla Commissione Europea sono molteplici e solo due di essi sono stati parzialmente risolti.” I nodi a cui si riferisce Lie sono in tutto cinque:
1. Compatibilità completa con i test Acid2 ed Acid3
2. Supportare le specifiche sottolineate dai test Acid
3. Fornire una documentazione su come IE implementa gli standard
4. Abbandonare il “version targeting”
5. Impegnarsi all’interoperabilità promettendo di aggiungere il supporto agli standard che due o più browser maggiori implementano.
“IE8, passando il test Acid2 e supportando la modalità super standard come fanno gli altri browser ha in parte risolto i punti 1 e 4, ma gli altri rimangono” – ha continuato Lie. “Spero che Microsoft continuerà ad avere una politica costruttiva, spero che lavorerà assieme agli altri sviluppatori di browser per supportare Acid3 e spero che si impegnerà nell’interoperabilità”.
Nota a margine: il “version targeting”
Microsoft ha spiegato che IE8 supporterà diversi rendering del codice: il “quirks mode” e lo “standards mode”.
Questo significa che gli sviluppatori dovranno inserire nel codice un meta tag di questo tipo:
meta http-equiv=”X-UA-Compatible” content=”IE=8″/ se si vuole utilizzare il rendering di IE8;
meta http-equiv=”X-UA-Compatible” content=”edge”/ se si vuole utilizzare il rendering più vecchio.
A che cosa serve? Serve alla retrocompatibilità della nuova versione di Internet Explorer con le vecchie versioni. Insomma, aderendo ai canoni W3C, IE8 potrebbe non visualizzare correttamente le pagine sviluppate per IE7. Microsoft viene incontro ai webmaster dicendo loro che, seppure la nuova versione del rendering (la “standard mode”) è supportata di default, con un meta tag è comunque possibile fare interpretare la pagina con il rendering precedente.
Se da un lato il version targeting non disgrega il lavoro fatto dai web developer per la compatibilità con IE7 e versioni precedenti, c’è chi teme dall’altro lato che gli sviluppatori potrebbero essere indotti a sviluppare web che viene interpretato correttamente solo da IE7 e non dagli altri browser , impedendo quindi de facto l’interoperabilità tanto celebrata.
Enrico “Fr4nk” Giancipoli