A quasi due anni di distanza dal rilascio dell’ultima major release, la 4.0, per Opera Mini è giunto il momento di aggiornarsi e cambiare look. Questo compito è stato affidato alla versione 5.0, che come mostra la beta pubblica rilasciata ieri da Opera Software riduce ancor più le distanze tra il browserino Java e i browser mobili nativi, come il fratello maggiore Opera Mobile.
Opera Mini 5.0 rinnova completamente la sua interfaccia grafica , ora ispirata a quella di Opera Mobile 9.7 , e introduce tre novità di primo piano: il tabbed browsing, lo Speed Dial e un password manager.
Il tabbed browsing permette finalmente anche agli utenti di Opera Mini di aprire più pagine contemporaneamente: una caratteristica che verrà particolarmente apprezzata dagli amanti dei social network, che in questo modo possono ad esempio cinguettare su Twitter mentre hanno aperto Facebook. Per passare da una scheda all’altra si utilizza una comoda barra a scomparsa che mostra le anteprime di un massimo di quattro tab: ciascuna scheda può essere chiusa toccando semplicemente la “X” presente nell’angolo superiore destro dell’anteprima.
Premendo il tasto “+” è invece possibile aprire una nuova tab: lo si può fare inserendone manualmente l’indirizzo o sfruttando l’altra grande novità di Opera Mini 5, lo Speed Dial . Si tratta di uno strumento ereditato dalla versione desktop di Opera che mostra, in una griglia 3×3, le anteprime dei siti che l’utente desidera avere sempre a portata di dito: per aggiungere un nuovo sito è sufficiente toccare una casella vuota. Sebbene Speed Dial sia nato in ambito desktop, trova la sua massima utilità proprio sugli smartphone touch screen, dove rende l’accesso ai segnalibri preferiti più finger friendly che mai. Stranamente questa funzione è apparsa prima in Opera Mini che, com’era più logico attendersi, in Opera Mobile.
Con la versione 5.0 anche Opera Mini integra poi finalmente un gestore di password , indispensabile soprattutto per coloro che utilizzano il proprio smartphone per accedere a webmail, banche, siti di ecommerce e social network.
Grazie all’impiego del motore di rendering Presto 2.2 , lo stesso alla base di Opera Mobile 9.7 e Opera 10 , gli sviluppatori del piccolo browser affermano che il supporto agli standard di Opera Mini è quasi equivalente a quello fornito dai fratelli maggiori. L’unica eccezione è data dalle Forms di HTML5 e dai Web Fonts, e ovviamente dall’impossibilità di eseguire quegli script che richiedono l’interazione dell’utente dopo che la pagina è stata caricata: come noto tutti i contenuti visualizzati da Opera Mini vengono pre-elaborati da un server remoto che li riformatta, li comprime e li invia al browser nel formato OBML (Opera Binary Markup Language). Se da un lato questo processo permette di alleggerire notevolmente il carico di lavoro di Opera Mini, nonché il traffico dati scambiato con il server, dall’altro lato impedisce al cucciolo di browser norvegese di visualizzare buona parte dei contenuti dinamici o interattivi presenti sul Web. Questa è del resto l’unica grande differenza che ancora sussiste tra Opera Mini e Opera Mobile, e che in qualche modo giustifica l’esistenza di quest’ultimo prodotto.
Una tecnologia analoga a quella utilizzata per Opera Mini è stata peraltro introdotta dalla società norvegese anche nelle più recenti versioni di Opera Mobile e Opera desktop con il nome di Turbo Mode .
Maggiori dettagli tecnici su ciò che si cela sotto al cofano di Opera Mini 5 vengono forniti in questo articolo dedicato agli sviluppatori.
Opera Software afferma che il proprio cucciolo di browser viene oggi utilizzato da oltre 30 milioni di persone in tutto il mondo , e serve circa 12 miliardi di pagine web ogni mese. Secondo StatCounter , in ambito mobile Opera Mini genera il 25% dell’intero traffico globale, seguito da Safari per iPhone con il 22% e dai browser di Nokia con il 21%.
Il motivo di tanto successo , secondo l’azienda norvegese, è da attribuire al fatto che Opera Mini viene spesso preferito al web browser integrato nei telefoni cellulari e negli smartphone per via della sua estrema leggerezza, velocità e facilità d’uso. Questo è ancor più vero da quando il browserino nordeuropeo è in grado di gestire autonomamente il download dei file senza più appoggiarsi ad una applicazione esterna.
Alessandro Del Rosso