Opera Mini, il tempo della Mela

Opera Mini, il tempo della Mela

La software house norvegese ha inviato a Cupertino la richiesta ufficiale per l'ammissione del suo mobile browser nell'AppStore. Nel frattempo, Mozilla vuole maggiori garanzie per Windows Phone 7
La software house norvegese ha inviato a Cupertino la richiesta ufficiale per l'ammissione del suo mobile browser nell'AppStore. Nel frattempo, Mozilla vuole maggiori garanzie per Windows Phone 7

Più di un osservatore non ha risparmiato una certa dose di scetticismo, se non di vero e proprio pessimismo. Sarebbe dunque alquanto improbabile che Apple lasci entrare Opera Mini tra i meandri digitali dell’AppStore del suo iPhone. La software company norvegese ha infatti annunciato di aver inviato a Cupertino la richiesta ufficiale per ottenere l’ammissione del suo mobile browser nell’universo di applicazioni del Melafonino.

Opera Mini in versione iPhone era stato svelato al mondo lo scorso febbraio , nel corso del Mobile World Congress di Barcelona. L’accento più marcato era stato messo sul livello di velocità del browser mobile nordico, sei volte più potente di quello di default di Apple , Safari. Una maggiore velocità dovuta all’utilizzo da parte del browser di un server proxy per la compressione e la riformattazione delle pagine web prima che vengano trasmesse al dispositivo.

Ora, nonostante previsioni non eccessivamente positive , i vertici di Opera non devono far altro che attendere la decisione finale della Mela. Jon von Tetzchner, fondatore e CEO di Opera, ha mostrato un certo ottimismo, sottolineando quanto le caratteristiche del suo browser mobile possano interpretare un ruolo di primo piano in vista di una maggiore scelta per gli utenti dello smartphone di Cupertino.

Probabilmente le speranze di Von Tetzchner risiedono nel fatto che Apple non dovrebbe rifiutare Opera Mini sulla base di una violazione dei termini del suo Software Development Kit (SDK). Questo perché il browser norvegese utilizza un server proxy, non andando ad interpretare ed eseguire in proprio linee di codice. Ma è certamente vero che Apple potrebbe tranquillamente porsi una semplice domanda: perché autorizzare uno strumento web che rappresenterebbe un duplicato di un altro già presente su iPhone (oltre che un concorrente di Safari).

Nel frattempo , il team di Mozilla Firefox ha annunciato che abbandonerà il suo progetto di sviluppo su ambiente Windows Mobile a meno che Microsoft non intervenga a garantire la possibilità di creare un’applicazione nativa per Windows Phone 7 . La squadra di Mozilla sembra dunque preferire contesti di sviluppo meno restrittivi come quelli di Android e Maemo.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
23 mar 2010
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