Parte dei sistemi di Opera, l’azienda del noto browser, hanno subito un attacco informatico nei giorni scorsi che potrebbe aver messo a repentaglio i dati degli utenti del proprio servizio Opera Sync . L’azienda fa sapere che nonostante i dati gestiti siano criptati e quindi protetti, ha preferito resettare tutte le password per garantire maggior sicurezza agli utenti del proprio servizio, a cui è stato inviato un messaggio via email per informare dell’incidente e chiedendo di provvedere al cambio password oltre che suggerire di modificare anche le password eventualmente utilizzate per accedere a servizi di terze parti sincronizzati con Opera Sync.
Opera Sync è un sistema online in grado di sincronizzare i dati “adoperati” per la navigazione così da agevolare la fruizione del web da più sistemi. Grazie a questo sistema è possibile accedere infatti ai siti preferiti, ai segnalibri e sfruttare informazioni memorizzate su qualsiasi dispositivo utilizzato, smartphone, tablet o pc. Gli utenti attivi nell’ultimo mese su Opera sync sono stati 1,7 milioni pari ad una percentuale inferiore allo 0,5 per cento della base utenti totale di Opera, che conta oltre 350 milioni di persone. Si tratterebbe quindi di un potenziale a rischio comunque molto basso.
La comunicazione dell’attacco è avvenuta a breve distanza dall’ imposizione di Dropbox per i suoi utenti di reimpostare la password nel caso questa non sia mai stata cambiata dal 2012. Qualcuno ha visto in questa decisione una correlazione con il grande attacco sferrato a Linkedin proprio nel 2012 che ha visto le credenziali di oltre 117 milioni di utenti essere rese pubbliche.
Solo un mese fa, è stata ufficializzata la cessione del browser Opera oltre che le app per la privacy e altre attività dell’azienda al consorzio cinese di cui fa parte Qihoo 360 per un valore di 600 milioni di dollari. Opera continua a detenere il 10 per cento di quota di mercato nel settore della telefonia mobile forte delle sue innovazioni tra le quali si contano l’inserimento di ad blocker, funzioni di compressione video e dati e un servizio VPN. Nonostante ciò la sua quota totale è molto più modesta (1,9 per cento). Vista l’attenzione ai servizi e al tema della sicurezza è probabile che il nuovo management sia intenzionato a far crescere il prodotto scalando poco per volta il mercato. Al momento ha quattro competitor che la precedono: Safari, Firefox, Chrome e in prima posizione il browser di casa Microsoft, Internet Explorer e il suo erede Edge .
Mirko Zago