La Polizia Postale ha annunciato la conclusione della settima edizione dell’operazione EMMA (European Money Mule Action), avviata in collaborazione con altri 26 paesi, Europol, Eurojust, Interpol e Federazione Bancaria Europea, che ha portato all’arresto di oltre 1.800 persone e l’identificazione di oltre 18.000 “money mules” coinvolti in frodi online, phishing e riciclaggio di denaro.
Truffe online e cyber-riciclaggio
L’operazione EMMA 7, durata circa due mesi e mezzo, ha evidenziato il modus operandi dei cybercriminali. Dopo aver sottratto il denaro a numerose vittime, utilizzando svariate tecniche (phishing, SIM swapping, siti di e-commerce fasulli, man-in-the-middle), gli autori delle attività illecite reclutavano i cosiddetti “money mules” per riciclare le somme ottenute mediante gli attacchi informatici.
I “muli” sono persone (membri dell’organizzazione o cittadini attratti da false offerte di lavoro) che offrono i dati personali per aprire conti correnti, carte di credito e altri strumenti di pagamento, sui quali viene accreditato il denaro ottenuto illegalmente. In alcuni casi, i muli viaggiano da un paese all’altro per aprire i conti correnti.
Solo in Italia sono state scoperte 922 transazioni fraudolente, identificati 356 muli e recuperati 11,5 milioni di euro (19 milioni di euro sono andati persi). L’intera operazione ha portato all’arresto di 1.803 persone, alla scoperta di 7.000 transazioni e all’identificazione di 18.351 muli. Ciò ha permesso di prevenire perdite per circa 70 milioni di euro.
Il risultato è stato ottenuto anche con l’aiuto degli istituti bancari, Western Union, Microsoft, Fintrail, Coinbase e Fourthline. In tutti i paesi che hanno partecipato all’operazione è stata avviata una campagna di sensibilizzazione e prevenzione con l’obiettivo di portare a conoscenza dei cittadini i rischi derivanti dall’attività di “money mules”.