Le forze di polizia di 27 paesi, in collaborazione con Europol, Eurojust, Interpol e vari partner privati, hanno portato a termine la nona edizione dell’operazione EMMA (European Money Mule Action) con l’identificazione di oltre 10.700 “money mules” e i loro reclutatori. Nei mesi di giugno, ottobre e novembre 2023 sono state arrestate oltre 1.000 persone.
IA per creare identità fasulle
Lo scopo principale delle operazioni EMMA è bloccare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Come spiega la Polizia Postale, questa attività sfrutta una vasta rete di “money mules“. Si tratta di persone che consapevolmente (perché membri dell’organizzazione criminale) o inconsapevolmente (perché attratti da false offerte di lavoro sul web) offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti, carte di credito e altri strumenti di pagamento, sui quali viene accredito il denaro derivante da attacchi informatici ai danni di aziende e cittadini.
L’operazione EMMA 9 ha portato all’identificazione di 10.759 money mules e 474 reclutatori. In Italia sono stati individuati 859 money mules. Complessivamente sono state arrestate 1.013 persone, scoperte 10.736 transazioni fraudolente (2.729 in Italia) e bloccati tentativi di frode per oltre 32 milioni di euro (6 milioni in Italia).
Durante l’indagine sono state scoperte nuove tecniche usate dai cybercriminali. Una di esse prevede l’uso dell’intelligenza artificiale per creare false identità che permettono di aggirare i controlli KYC (Known Your Customer) durante l’apertura di un conto corrente. Sono inoltre in aumento le impersonificazioni dei dipendenti bancari. I cybercriminali convincono ignari cittadini (soprattutto i più anziani) ad aprire un conto. In alcuni casi visitano di persona le vittime per ottenere una copia dei documenti d’identità e le firme.