58 siti illegali e 18 canali Telegram sottoposti a provvedimento di sequestro preventivo: è l’esito dell’operazione Evil Web condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Gorizia con l’obiettivo di assestare un ennesimo duro colpo alla pirateria audiovisiva ed editoriale in Italia.
Streaming, download e IPTV: operazione antipirateria della GdF
Stando a quanto reso noto le risorse attiravano 80 milioni di accessi ogni anno. Colpito anche un portale che per traffico generato e volume di contenuti distribuiti è stato etichettato come “punto di riferimento in ambito nazionale per la diffusione di guide, software e metodologie informatiche utilizzabili per ottenere (su diverse piattaforme) l’accesso ai contenuti multimediali protetti dalle leggi sul diritto d’autore”.
Nel comunicato delle Fiamme Gialle si legge inoltre che “l’incisività dell’intervento è stata determinata da un approccio investigativo innovativo” sviluppato in sinergia con l’Autorità Giudiziaria isontina: per la prima volta in ambito penale nel nostro paese è stata adottata una misura cautelare reale nei confronti dei cosiddetti alias associati ai domini di secondo livello. In questo modo vengono continuamente inibiti centinaia di nuovi indirizzi creati per aggirare i provvedimenti. Avviata infine una collaborazione giudiziaria internazionale per giungere al sequestro dei server da cui viene divulgato il materiale.
Le indagini hanno preso il via da approfondimenti svolti in Friuli-Venezia Giulia (estesi successivamente a Puglia, Emilia-Romagna e all’estero) nei confronti di un singolo nascosto dietro lo pseudonimo Diabolik, arrivando poi a coinvolgere altri tre soggetti: Doc, Spongebob e Webflix. Prese di mira anche le IPTV attraverso le quali diffondere contenuti di ogni genere.
Sono ancora in fase di svolgimento attività per l’identificazione di circa un migliaio di abbonati al cosiddetto pezzotto. Verranno segnalati per la violazione della legge sul diritto d’autore con pene previste fino a tre anni di reclusione e oltre 25.000 euro di multa. Rischiano inoltre di imbattersi nel reato di ricettazione.
Questo il commento di Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali).
Bene l’operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Gorizia, testimonianza dell’impegno profuso dalle Forze dell’Ordine a sostegno dell’industria dei contenuti, ancor più fondamentale in questa fase di ripartenza del settore audiovisivo e sportivo. È necessario rendere sempre più sinergiche e rapide le collaborazioni con le Autorità internazionali al fine di contrastare con sempre maggiore efficacia un fenomeno, quello della pirateria, che non ha più frontiere. In particolare l’adozione della misura cautelare sui cosiddetti “alias” associati ai domini Web oggetto del provvedimento riteniamo possa rafforzare l’efficacia delle azioni di contrasto poste in essere.
Così, sottolinea Bagnoli Rossi, è necessario puntare anche su una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema.
L’operazione Evil Web ha interessato anche alcuni servizi di IPTV illegali, che destano forte preoccupazione in considerazione sia della maggiore fruizione degli stessi (durante il lockdown il loro utilizzo illegale è cresciuto dal 10% al 19%) sia della struttura ramificata e profondamente organizzata che c’è dietro l’implementazione di un business di questo tipo, altamente remunerativo. Fondamentale proseguire anche nelle azioni di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, le conseguenze della pirateria sul piano della sicurezza dei dati sono ben più preoccupanti di quello che si possa pensare: la correlazione tra pirateria e criminalità informatica è un tema che non è più possibile trascurare e necessita di essere approfondito e diventare parte integrante di campagne informative.
L’impatto del fenomeno legato alla pirateria audiovisiva ed editoriale non va a ripercuotersi esclusivamente sugli addetti ai lavori, ma interessa il sistema paese intero. Secondo una recente indagine condotta da FAPAV/Ipsos erode circa 500 milioni di euro in termini di PIL e si ripercuote negativamente su circa 6.000 posti di lavoro.
In chiusura un appunto sul comunicato in merito all’operazione rilasciato dalla Guardia di Finanza, attraverso le pagine del proprio sito ufficiale: include un filmato con spezzoni dell’attività investigativa, uno dei quali mostra in modo ben visibile l’URL di un sito illegale al momento ancora raggiungibile. Forse non il modo migliore per sponsorizzare la lotta alle violazioni del copyright.