La Polizia Postale ha individuato una banda di criminali che avevano esorto oltre 117.000 euro ad cittadino italiano residente in Cina. La truffa, attuata da diversi anni, prevede l’invio via email di una falsa citazione in giudizio per presunti reati di pedopornografia online. Ovviamente non deve essere inviata nessuna risposta.
Eliminare e segnalare l’email
Il contenuto dell’email può cambiare, ma l’obiettivo è sempre lo stesso. Convincere l’ignara vittima al pagamento di una somma di denaro per evitare un processo. Nel caso che ha portato all’avvio dell’operazione Polo Est da parte del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per la Lombardia, coordinata dalla Procura di Bergamo, la falsa citazione è stata inviata ad un cittadino residente in Cina.
Nel documento, firmato da un funzionario di polizia (attualmente in pensione), viene chiesto di rispondere entro 48 ore per chiudere il procedimento penale. Il destinatario dell’email avrebbe commesso reati di pedopornografia online, accertati da un sistema che monitora siti per adulti, agenzie di incontri e social media.
Leggendo attentamente il documento è evidente che si tratta di una truffa. Tra l’altro, l’articolo citato (600, comma 1 del codice penale) riguarda un altro reato. Gli articoli esatti sono 600-ter e 600-quater. Purtroppo il cittadino italiano è caduto in trappola. Inizialmente ha pagato una “multa” di 7.800 euro. Nei mesi successivi ha pagato altre somme di denaro fino ad arrivare a 117.500 euro.
In seguito alla denuncia presentata presso la Polizia Postale di Milano è stata avviata l’indagine che ha portato all’individuazione di 12 soggetti attraverso il tracciamento dei movimenti di denaro e la raccolta di prove informatiche.
La Polizia Postale sottolinea che le notifiche di atti giudiziari o amministrativi non sono inviate tramite posta elettronica, né comunicazioni telefoniche. Gli utenti possono subito eliminare le email ed eventualmente inviare una segnalazione.