Santa Clara (USA) – Completando un processo iniziato nel novembre del 2006 , Sun è in procinto di aprire anche quelle porzioni di codice Java che, ad oggi, erano rimaste blindate. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda californiana ha eliminato dalla propria piattaforma gli ultimi ostacoli ne impedivano la completa pubblicazione sotto la licenza GPL.
Tra i componenti che ancora non fanno parte della versione open source di Java, chiamata OpenJDK , vi sono librerie per la cifratura, la grafica, l’audio e la gestione SNMP: in tutto, secondo Sun, si tratta di circa il 4% dell’intera piattaforma . Una volta liberate dai lacci che ancora le vincolano alla precedente licenza del Java Community Process, queste parti potranno essere incluse nelle distribuzioni Linux .
Sun afferma di essere già in trattative con Novell , Canonical e Fedora Project per offrir loro una versione aggiornata di OpenJDK contenente l’intero codice della piattaforma Java.
“Fino ad oggi Ubuntu e altre distribuzioni Linux hanno distribuito Java come un componente separato, alla stessa stregua dei software commerciali”, ha affermato Rich Sands, group manager for developer marketing di Sun. “Una volta che Java sarà integralmente open source, potrà essere distribuito come parte di Ubuntu e di altre varianti di Linux”.
Pubblicando l’intero codice di Java sotto la licenza GPL, Sun spera di attrarre verso la propria piattaforma un maggior numero di sviluppatori open source , contrastando così l’avanzata degli altri linguaggi runtime open source e rafforzando l’importanza di Java nei confronti di MS.NET.