Entrate su del 2% (9,4 miliardi di dollari) e stesso incremento per i ricavi da licenze e servizi legati al cloud (6,9 miliardi di dollari) in confronto allo stesso periodo dello scorso anno: questo il dato di maggiore interesse che emerge dai risultati finanziari resi pubblici da Oracle relativamente al primo trimestre fiscale 2021. Il gruppo di Redwood è andato oltre le previsioni degli analisti.
Il cloud e Zoom spingono Oracle oltre le aspettative
Su del 4% anche l’utile netto (2,9 miliardi di dollari) a testimoniare un business in salute. Questo il commento del CEO Safra Catz che nel comunicato ufficiale ha definito “fantastico” il periodo trascorso riferendosi poi in modo esplicito al contratto sottoscritto in primavera con Zoom per la fornitura dell’infrastruttura necessaria al funzionamento del servizio, uno di quelli che hanno tratto maggiore profitto dalla corsa alle soluzioni per lo smart working.
I nostri business legati alle applicazioni cloud continuano nella loro rapida crescita. Lo stesso fanno quelli relativi alle infrastrutture, mentre gli introiti provenienti da Zoom sono più che raddoppiati dal Q4 dello scorso anno al Q1 di quello nuovo. Ho molta fiducia sul fatto che le nostre entrate accelerino man mano che attraverseremo la crisi del COVID-19.
Sono principalmente due i fattori che stanno determinando il trend positivo per Oracle: la differenziazione dell’offerta che permette alla società di beneficiare dell’ascesa di alcuni dei suoi business anche quando altri rallentano e il parco clienti che oltre al già citato Zoom vanta ora nomi importanti del calibro di McDonald’s, Albertsons, Iron Mountain e Humana. Chiudiamo con la dichiarazione di Fabio Spoletini (Country Manager di Oracle Italia e Sr. VP Technology Sud-EMEA e Paesi CIS) che focalizza l’attenzione sul nostro paese.
Anche in Italia abbiamo visto a Q1 una graduale e costante ripresa, in particolare da parte delle medie e grandi aziende che – sotto la spinta dell’emergenza sanitaria – hanno capito meglio non solo la flessibilità e resilienza che dà il cloud in generale, ma anche il valore specifico di un cloud diverso – di livello enterprise – come quello di Oracle, più sicuro e performante, con molte opzioni semplici e sicure di ‘interoperabilità’, sia con i cloud di altri vendor sia con dati e applicazioni residenti nel proprio datacenter.