Dopo la presentazione dei messaggi riservati scambiati ai piani alti di Google, ora tocca agli alti papaveri delle due parti testimoniare nel processo che vede contrapposti Oracle e Mountain View: il CEO di Oracle Larry Ellison e il co-fondatore di Google Larry Page parlano dello status legale di Java, della guerra degli smartphone e di “buone intenzioni”.
Il motivo del contendere è la gratuità del codice Java e lo status legale delle API di programmazione connesse a due brevetti di proprietà di Oracle, e per quanto riguarda il primo caso i legali di Google hanno interrogato Ellison chiedendo una risposta secca.
Il CEO di Oracle ha semplicemente risposto di non sapere se il linguaggio Java sia gratuito o meno, lasciando poi spazio a Thomas Kurian (vice-presidente per lo sviluppo del prodotto) per discutere dei casi specifici in cui l’uso di tool di sviluppo Java richieda in effetti una licenza di utilizzo.
A continuare a sostenere la completa legittimità dei comportamenti di Google è Larry Page: il co-fondatore del colosso di Mountain View ha detto che Android usa solo le parti free di Java tralasciando accuratamente quelle coperte dalle licenze di utilizzo. Messo davanti all’evidenza di codice copiato lettera per lettera (e simbolo per simbolo) tra prodotti Oracle e Google, si è limitato a parlare di “qualche disputa su alcuni file”. E comunque, si è smarcato Page, se qualcuno ha fatto qualcosa di illegale gli executive non ne sapevano nulla.
Piuttosto Oracle avrebbe il solo obiettivo di estrarre denaro da un prodotto di successo come Android, ha continuato Google, dopo aver più volte in passato parlato di un codice Java completamente liberato a vantaggio di tutti e aver lodato il progetto Android.
Oracle sarebbe “disperata” per il successo di Android, dice Google, prova ne sia un vecchio piano (confermato da Oracle) mai messo in atto di acquisire RIM o Palm per entrare in maniera diretta nel mercato mobile.
Alfonso Maruccia