È un settembre sfortunato quello appena cominciato per Oracle, che dopo essersi vista imporre il pagamento delle spese legali di Google nel caso delle API Java è ora costretta a ingoiare l’ennesimo boccone amaro nella vicenda che la vede contrapposta a Hewlett-Packard in merito al supporto all’architettura Itanium (IA-64).
Oracle dovrà continuare a rilasciare software e aggiornamenti per i sistemi basati su CPU Itanium fino a che HP commercializzerà tali sistemi, aveva deciso il giudice in precedenza, anche se l’azienda continua a sostenere il proprio diritto di prendere le proprie decisioni in merito a quali architetture supportare.
Tale posizione continua a essere valida, sostiene Oracle, e l’azienda pianifica di appellarsi alla decisione (invero preliminare) del giudice per dimostrare la malafede di HP nei confronti dei suoi partner e dei suoi clienti in merito al destino ultimo dello sviluppo di Itanium.
Ma in attesa dell’appello c’è una sentenza che va rispettata, dice ancora Oracle, per cui la società “continuerà a sviluppare le ultime versioni dei suoi database e altri software interessati dalla sentenza del giudice per i computer Itanium di HP”.
Alfonso Maruccia