Oracle e Sun, polemiche transatlantiche

Oracle e Sun, polemiche transatlantiche

Il Commissario alla Concorrenza dell'Unione Europea risponde stizzita all'invito a far presto proveniente da un gruppo di senatori USA. Botta e risposta sulle due sponde dell'oceano
Il Commissario alla Concorrenza dell'Unione Europea risponde stizzita all'invito a far presto proveniente da un gruppo di senatori USA. Botta e risposta sulle due sponde dell'oceano

Polemica transcontinentale quella scatenata dall’iniziativa dei senatori USA John Kerry (democratico) e Orrin Hatch (repubblicano), che assieme ad altri 59 colleghi hanno spedito una lettera al Commissario alla Concorrenza europeo uscente, Neelie Kroes, affinché faccia presto ad approvare l’acquisizione di Sun da parte di Oracle. Entro breve l’UE dovrà pronunciarsi sulla legittimità dell’operazione, ma intanto il messaggio degli “yankee” finisce per stizzire il Commissario che rispedisce al mittente l’invito a darci un taglio con le indagini.

Nella loro lettera i senatori statunitensi riconoscono che “la Commissione Europea ha il diritto sovrano di investigare approfonditamente le transazioni laddove le corporation operano sul mercato dell’Unione Europea”, ma notano altresì come nel mercato in oggetto la sussidiaria di Sun si trovi a gestire ricavi per soli 17 milioni di euro contro competitor “con capitalizzazioni di decine di miliardi di euro”.

Insomma il rischio concorrenza in Europa non sussiste, dicono dagli USA, e la UE farebbe bene a darsi una mossa con l’approvazione dell’assimilazione (che le autorità USA non ostacoleranno) perché ulteriori ritardi comprometterebbero gli interessi delle aziende interessate. La risposta del commissario Kroes è arrivata in una conferenza tenuta a Bruxelles e riferita dalla Associated Press , e si tratta di commenti affatto positivi.

Per il commissario Antitrust uscente l’iniziativa dei senatori statunitensi sta provando a “interferire con le decisioni di qualcun’altro”, decisioni che non sono evidentemente affare dei deputati del Congresso a cui dovrebbe primariamente interessare – dice ancora Kroes – soprattutto la risoluzione dei tanti problemi degli USA come il servizio sanitario universale voluto dal presidente Obama.

La reazione stizzita di Kroes, poi confermata da un portavoce della UE che l’ha però descritta come “dichiarazioni non preparate” ed espresse a braccio alla stampa, sarebbe da attribuire soprattutto ai commenti rilasciati dai senatori in occasione della presentazione pubblica della loro lettera . In quei commenti la Commissione di Kroes viene appellata come “agenzia di regolamentazione straniera” impegnata a “usare ingiustamente i propri processi di revisione per mettere i bastoni fra le ruote agli affari delle aziende americane”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 dic 2009
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