Nuova puntata dell’ennesima soap opera legale tra colossi dell’IT statunitense: dopo essere stata portata in tribunale da Hewlett-Packard con l’accusa di violazione di contratto sul supporto all’architettura Itanium, Oracle accusa a sua volta HP di giocare sporco e di pagare Intel per la produzione continuata di processori IA-64.
HP fornisce un lauto (e naturalmente segreto) compenso a Intel affinché il chipmaker continui a sfornare CPU IA-64, sostiene senza mezzi termini Oracle, dando al mercato l’idea che “un processore defunto” sia “ancora vivo”.
Dovesse basarsi esclusivamente sul suo giudizio indipendente, dice Oracle, Intel avrebbe affossato l’architettura Itanium già anni fa: le CPU IA-64 sono state largamente sostituite in ambito server dai nuovi processori basati su microcodice x86-64.
HP, neanche a dirlo, non l’ha presa molto bene: il colosso dei PC in crisi di identità dice che quella di Oracle è “una disperata tattica di dilazione pensata per estendere la paralizzante incertezza” piombata sul mercato a seguito della decisione di abbandonare il supporto a Itanium.
Alfonso Maruccia