Archiviata in maniera apparentemente definitiva l’esperienza OpenSolaris , Oracle approfitta dell’occasione della convention Oracle Open World di San Francisco per delineare i piani per il futuro di Solaris. Nel corso del 2011 verrà distribuita l’undicesima versione del sistema operativo basato su Unix, dice Oracle, e la prima release Solaris marcata Oracle dopo l’acquisizione di Sun conterrà un gran numero di novità e bugfix.
Molto lavoro è stato fatto e viene attualmente portato avanti su Solaris 11, spiega l’azienda, e alla fine la nuova versione del sistema operativo rappresenterà il frutto di 2.700 diversi progetti e 20 milioni di ore di sviluppo. Il sistema operativo Unix si rivolge agli ambienti server tradizionali e a quelli del cloud computing, dando alle aziende la possibilità di realizzare piattaforme di computing connesse da risorse di networking “virtuale”.
Nelle parole dell’azienda “Oracle Solaris 11 aumenterà il livello delle capacità di Solaris 10 aumentando l’operatività dei sistemi, fornendo la capacità di scalare e le ottimizzazioni necessarie a far girare il software Oracle e le applicazioni aziendali più velocemente con un maggior livello di sicurezza”. Oracle promette più sicurezza ed efficienza per quello che è diventato il “suo” sistema operativo “completamente virtualizzato”.
Testato e certificato per l’uso su più di 1.000 sistemi SPARC e x86, Oracle Solaris 11 sarà caratterizzato da tempi di avvio nell’ordine delle “decine di secondi” contro le decine di minuti di Solaris 10. Disponibili, oltre a tutto il resto, anche nuovi strumenti di monitoraggio per il corretto funzionamento dei sistemi e la possibilità di ricevere notifiche dal network di supporto di Oracle in merito a problemi noti per porvi rimedio prima che si presentino.
Alla fine del 2010, prima del lancio della versione completa dell’OS nel corso dell’anno prossimo, Solaris verrà distribuito in versione “Express” per fornire a “utenti, sviluppatori e partner” la strada ideale per l’aggiornamento a partire da vecchie versioni di Solaris e OpenSolaris.
Alfonso Maruccia