Se i dati sono il nuovo petrolio, come si suol dire ormai da tempo, e se questo nuovo petrolio non ha formalmente limite alcuno di approvvigionamento, appare chiaro come a fare la differenza sia la capacità dell’azienda di sfruttare i dati, trarne valore, gestirli e renderli sempre disponibili all’uso. Le performance di questo processo sono determinanti, facendo la differenza tra una vera azienda data-driven e quella che non si affida all’automazione per accelerare su questo fronte. Ecco quindi che a fare la differenza è la tecnologia in uso, poiché strumento in grado di esplicitare chiaramente quale sia la capacità aziendale non solo di investire sui big data, non solo di archiviarli, ma anche di trasformarli davvero in valore.
Sulla scia di questa necessaria consapevolezza, Oracle ha organizzato nove workshop gratuiti (organizzati in tre differenti macro-percorsi) con focus mirati per comprendere come calare elementi di data security, machine learning, intelligenza artificiale e gestione dei database all’interno delle proprie prerogative aziendali.
Il ciclo formativo TechX è stato pensato per figure professionali di diverso tipo (dagli sviluppatori agli amministratori di sistema o di database senza dimenticare solution architect, analisti, e altri operatori responsabili dell’IT aziendale) per approfondire – attraverso sessioni teoriche, demo e prove dirette – quelle decine di tecnologie Oracle che consentono la gestione del dato in ogni suo aspetto.
Ragionare sul dato significa considerare il cloud semplicemente come uno degli strumenti a disposizione: come ci spiega Angelo Bosis, Technology Architect Director di Oracle, “non c’è un solo posto in cui consumare la tecnologia” e per le aziende il ventaglio delle opportunità è oggi estremamente ampio. Il dato va gestito quindi come risorsa fondamentale, da raffinare per poterne estrapolare conoscenza vera: solo un lavoro armonico attorno al nucleo centrale del dato può consentire all’azienda di operare con uno sviluppo software virtuoso.
Oracle TechX: 9 workshop, 3 percorsi
Ancora con le parole di Bosis: “non c’è solo il cloud: è un asset imprescindibile, ma non è l’unica risposta“. Oracle ha un ampio ventaglio di opzioni da mettere a disposizione, vanno quindi recuperati professionisti e soluzioni per questo tipo di contesto. Il dato è al centro, Oracle è intorno. Tutto ruota attorno ai dati, visti secondo le varie sfaccettature che rappresentano: il punto di vista del developer non è lo stesso di quello dei solution architect, così come l’accezione non è la medesima a livello operation.
Ecco quindi i tre cluster che potranno interessare indifferentemente aziende, comparti IT e professionisti dell’elaborazione dei dati:
Cluster 1: sviluppare le applicazioni moderne
Lo scopo di questo importante approfondimento sta nell’esplicitare il fatto che grazie a Oracle “portare in azienda le applicazioni diventa più facile“, superando tutti gli ostacoli di quello che potrebbe essere il porting di un’applicazione verso un contenitore enterprise. In particolare saranno dettagliati i componenti di una toolbox composta da innovativi progetti open e dalla tecnologia Oracle, messi a disposizione dalla comunità degli sviluppatori.
Il cluster si suddivide in 3 appuntamenti su 3 giornate:
- 13 ottobre: Oracle e sviluppo Open Source
- 20 ottobre: Tecnologia a supporto dello sviluppo di applicazioni e microservizi: Oracle converge database
- 27 ottobre: Agilità, qualità del codice e solidità dell’infrastruttura: come utilizzare il database e il middleware Oracle in pipeline CICD
Tra gli aspetti approfonditi in modo specifico in relazione allo sviluppo Oracle Open Source figurano in particolare elementi quali:
- FnProject, “una piattaforma serverless open source e container-native disponibile su qualsiasi ambiente che supporta ogni linguaggio di programmazione“;
- Helidon, “un complesso di librerie Java per lo sviluppo rapido di microservizi“;
- GraalVM, “una virtual machine universale ad alte prestazione per l’esecuzione di applicazioni scritte in JavaScript, Python, Ruby, R, ed altri linguaggi basati su JVM“;
- Verrazzano, “una piattaforma Enterprise Container in grado di ospitare applicazioni container-native e tradizionali in ambienti on-premise, ibridi e multi-cloud“.
L’adozione di strumenti moderni (in grado di combinare innovazione, qualità dei servizi erogati e valorizzazione di tutte le risorse già disponibili) è alla base della creazione di un ecosistema di sviluppo armonico: i tre appuntamenti focalizzano l’attenzione su questi aspetti, dimostrando quanto l’offerta Oracle possa mettere a disposizione tutto quanto necessario per chiunque sia coinvolto nelle attività IT in azienda.
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Cluster 2: costruire l’azienda data-driven
Per potersi definire “data-driven” e per poter far leva su tutti i vantaggi derivanti da questo tipo di approccio, una azienda deve essere fattivamente in grado di estrarre informazioni utili – in tempo reale – dalla grande quantità di dati disponibili. Ecco perché è fondamentale poter curare in ogni singolo passaggio la gestione del dato: raccolta, conservazione, estrazione e analisi debbono essere sempre disponibili, sempre efficaci, sempre in grado di fornire una risposta in base alle sollecitazioni ricevute. Il ciclo di seminari compresi nel secondo cluster presenterà quindi le tecnologie Oracle che permettono di strutturare i processi aziendali affinché possano essere quotidianamente orientati dai dati.
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Cluster 3: ottimizzare la gestione dei dati
Automatizzare i processi di gestione dell’infrastruttura significa poter avere in mano tempi di risposta rapidi, sicurezza garantita e disponibilità del dato: si riduce l’inferenza dell’errore umano e, al contempo, si introducono economie di scala ad ogni livello. Il terzo cluster si focalizza proprio nelle soluzioni di automazione legate al database Oracle, “la piattaforma con il più ampio portafoglio di tecnologie per l’ottimizzazione e l’efficientamento nella gestione e protezione dei dati“.
Oracle spiega che al centro di questo ultimo ramo del percorso di approfondimenti si andranno ad enucleare, anche con esempi pratici, “le funzionalità che permettono di integrare il Database e il Middleware Oracle nelle pipeline CI/CD“.
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Tutto ruota attorno ai dati
Come del tutto evidente, i tre percorsi differenziano in modo sostanziale i campi di competenza presi in considerazione: i workshop sono pertanto disponibili per figure dal CTO al DBI Operations, passando per developer, analisti, solution architect e chiunque operi a contatto con la gestione del dato.
Il primo cluster, il cui inizio è fissato al 13 ottobre, mette al centro gli strumenti per la gestione dei dati: vengono insomma trattati i prerequisiti ad uno sviluppo di una strategia basata sui dati, offrendo a chi opera sul dato le indicazioni necessarie per uno sviluppo più efficiente (soprattutto in ottica enterprise).
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