Oracle-TikTok: entro pochi giorni la decisione di Trump

Trump sull'affare Oracle-TikTok: nulla è scontato

A breve la decisione dell'amministrazione USA in merito all'accordo trovato da Oracle e ByteDance per l'attività di TikTok negli Stati Uniti.
Trump sull'affare Oracle-TikTok: nulla è scontato
A breve la decisione dell'amministrazione USA in merito all'accordo trovato da Oracle e ByteDance per l'attività di TikTok negli Stati Uniti.

Ieri la conferma che Oracle e TikTok hanno trovato un’intesa per far sì che la società americana diventi Trusted Technology Provider del social network cinese, occupandosi direttamente della gestione dei dati sul cloud e permettendo così a quest’ultimo di continuare a operare negli Stati Uniti scongiurando il rischio ban. Prima che la stretta di mano sia definitiva bisogna però attendere il pronunciamento di Donald Trump e dell’amministrazione USA. Il tycoon si è limitato a commentare: “Ho saputo che sono molto vicini a un accordo”.

Oracle-TikTok: la palla passa ora nelle mani di Trump

La decisione è attesa entro pochi giorni, già in settimana. Nonostante trapeli un certo ottimismo sul buon esito dell’operazione, il Presidente e CFIUS (Committee on Foreign Investment in the United States) potrebbero non vedere di buon occhio il fatto che non si tratta di una vera acquisizione come chiesto dalla Casa Bianca, bensì di una partnership. La proprietà della piattaforma rimarrebbe infatti nelle mani della cinese ByteDance, nonostante una quota non meglio precisata del pacchetto passerebbe a Oracle e forse ad altri investitori d’oltreoceano come General Atlantic, Sequoia Capital e Coatue Management.

Dal canto suo il gruppo di Pechino che oggi controlla TikTok ha promesso in caso di riscontro positivo di aprire un quartier generale del social network negli Stati Uniti generando così fino a 20.000 nuovi posti di lavoro. Anche i buoni rapporti fra Trump e i vertici dell’organigramma Oracle (soprattutto il co-fondatore Larry Ellison e la CEO Safra Catz) potrebbero costituire un elemento favorevole.

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Un accordo di partnership come quello stilato sgombrerebbe inoltre il campo dagli ostacoli legati a una nuova regola appena introdotta dalla Cina che impone l’ottenimento di una specifica autorizzazione prima di cedere a realtà estere una tecnologia definita “sensibile”: gli algoritmi di intelligenza artificiale istruiti e impiegati dalla piattaforma per l’indicizzazione dei contenuti condivisi potrebbero rientrare in questa categoria.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
16 set 2020
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