L’antitrust europea avrà presto sotto gli occhi la denuncia depositata in queste ore da OVHcloud contro Microsoft. Il gruppo francese, infatti, intende portare a giudizio le pratiche con cui Microsoft avrebbe condotto le vendite dei propri servizi cloud (Azure) e della propria suite Office, ritenute penalizzanti per la libera concorrenza.
OVHcloud vs Microsoft Azure
Si palesa dunque un nuovo fronte legale per il gruppo di Redmond. Secondo OVHcloud, infatti, l’abbinata tra Azure e Office crea una barriera all’ingresso tale per cui la concorrenza non ha più spazi di manovra per poter competere. I prezzi praticati da Microsoft sono conseguentemente tali per cui proprio nell’abbinata dei due prodotti viene a costituirsi un argine che tiene gli altri gruppi fuori dal mercato. Per OVHcloud e altri piccoli operatori, dunque, Azure diventa un ostacolo insormontabile che comprime artificiosamente gli spazi della concorrenza non facendo altro che confermare e rinforzare gli oligopoli tradizionali su cui si regge il mondo tech.
L’ipotesi formulata da OVHcloud è dunque quella di una traslazione dolosa della posizione dominante di Redmond verso un ricco mercato collaterale, ampliando così indebitamente la propria posizione di forza:
Attraverso l’abuso di posizione dominante, Microsoft limita la giusta competizione e limita le scelte dei consumatori nel mercato dei servizi di cloud computing.
La firma è quella di OVHcloud, ma vi sarebbero molti altri gruppi già saliti sul carro della denuncia per supportare le ragioni dell’azienda francese e del mercato cloud. Sebbene la vicenda possa assomigliare a quelle già vissute da Microsoft nei decenni scorsi in tema Windows, in questo caso la questione è afferente ad un mondo cloud che ancora va formandosi e che ancora deve trovare i propri equilibri. Al momento non ci sono state prese di posizione da parte di Microsoft, che commenterà presumibilmente la vicenda soltanto dopo aver visionato le carte.