Il codice aperto, la comunità che si sviluppa attorno ad esso, i sistemi operativi sotto licenza GNU GPL, l’interesse delle amministrazioni pubbliche di mezzo mondo per i formati nati sulla scorta del mondo open, l’adozione dell’open source da parte di molti dei big dell’IT mondiale. Sono queste secondo lo stratega Microsoft del software, Ray Ozzie, le vere sfide a cui è andata incontro l’azienda. Altro che Google.
* Ozzie, destinato ad essere il numero due del colosso di Redmond sotto la guida di Steve Ballmer, non nega che Google dia grattacapi ma l’open source più di qualsiasi altra cosa ha creato preoccupazioni che sono tutto meno che svanite. Google è “un competitor tremendamente forte.. ma l’open source è stato potenzialmente assai distruttivo”.
Perché parla al passato? A suo dire l’open source ha fatto di Microsoft “un’azienda molto più forte”, spingendo per cambiamenti ai suoi prodotti, spingendola all’interoperabilità.
Una battuta Ozzie, che parlava ad un incontro di New York, l’ha fatta anche sui sistemi operativi, spiegando che un OS che venisse pensato oggi non sarebbe un software ideato per un computer. Invece, sarebbe qualcosa destinato a dare accesso ai dati che corrono sui dispositivi più diversi: “Anziché avere il computer al centro, al centro vi sarebbe l’utente”.