L’Associazione dei consumatori Adiconsum ha fatto sapere che il 18 giugno è venuta a conoscenza di un accordo che sarebbe stato stretto “tra i legali di Peppermint e di Wind”. Un accordo con il quale l’operatore telefonico “dichiarava la propria volontà di comunicare alla Peppermint gli indirizzi fisici dei consumatori titolari di indirizzi IP, intercettati dalla società Logistep, società svizzera”.
L’intesa, secondo l’associazione, è stata necessaria alle due società per chiedere la chiusura del caso aperto da Peppermint presso il Tribunale civile di Roma, sezione IX, caso la cui sorte è ancora da decidere e nel quale, come si ricorderà, la stessa Adiconsum ha deciso di costituirsi in giudizio a tutela degli utenti e per sollevare la questione di illegittimità costituzionale dell’art. 156 bis della legge sul diritto d’autore.
Secondo Adiconsum l’accordo è “incomprensibile”. “Il caso Peppermint – ha spiegato – non finisce qui: ai processi già conclusi o pendenti si aggiungono, sempre innanzi al Tribunale civile di Roma, numerose controversie azionate congiuntamente dalla Peppermint e da tale Techland, società polacca. Una vera e propria operazione ben congegnata, per aggirare un diritto di rilevanza costituzionale che colpisce i consumatori italiani, letteralmente aggrediti da società, svizzere, tedesche e polacche a fronte del totale, o quasi, immobilismo degli organismi parlamentari e del Garante della privacy”.
“Peppermint – sostiene Adiconsum – si sta trasformando da semplice caso giudiziario a vero problema legislativo. Adiconsum proseguirà fino in fondo la propria azione per tutelare il diritto alla privacy dei consumatori italiani”.
Al momento della redazione di questo articolo non è stato possibile contattare Wind per un commento che contiamo di poter pubblicare prossimamente