San Francisco (USA) – L’offensiva del P2P contro i discografici dopo l’assoluzione di Grokster e Morpheus acquista spessore: Altnet ha denunciato le major della RIAA per pirateria .
Altnet, il cuore adware del celeberrimo software di sharing Kazaa , sostiene che RIAA e i suoi amichetti che vanno a caccia di utenti che condividono musica via Internet violano i propri brevetti tecnologici , utilizzando abusivamente tecnologie che le appartengono.
Il riferimento diretto è agli agenti RIAA e a quelli delle società di rilevazione associate come Overpeer o MediaDefender che secondo Altnet si fanno pochi scrupoli di violare la legge pur di tentare di incastrare gli utenti P2P .
La chiave della denuncia di Altnet è un brevetto ottenuto nel 2003 che, a detta dell’azienda, le consente di rivendicare la tecnologia di individuazione su una rete peer-to-peer di un file attraverso il suo “hash” , sorta di codice univoco di identificazione che caratterizza i file per il loro contenuto.
“Abbiamo tentato ogni strada per lavorare con queste società e coloro che rappresentano – ha dichiarato uno dei boss di Altnet – per incoraggiare con pazienza e attenzione lo sviluppo del canale di distribuzione P2P. Non possiamo metterci da parte e consentire loro di distruggere le nostre opportunità di business violando sistematicamente i nostri diritti”.
Altnet su questo fronte è peraltro decisamente aggressiva e non da ora: ha già inviato diverse diffide a società del mondo peer-to-peer per l’uso non autorizzato, cioè privo di licenza, proprio delle tecnologie di ricerca via hash su cui ha il brevetto, una procedura del tutto comune in alcuni dei più diffusi programmi di sharing.
Secondo l’azienda sia Overpeer che Mediadefender, inondando la rete di file fasulli che rendono più complesse le ricerche o bloccando i tentativi di scaricamento dei file stessi si macchiano di utilizzo illecito delle tecnologie di Kazaa e di quelle Altnet.
Ciò che rende la posizione di Altnet più minacciosa è il fatto che alla RIAA da quasi un anno è stato notificato dall’azienda l’ottenimento del brevetto e la necessità di impedire l’uso non autorizzato di certe tecnologie. Una situazione alla quale RIAA fin qui non ha mai reagito.
Scontata in questa fase la reazione a caldo di Overpeer secondo cui nessun brevetto viene violato . “Respingiamo con forza queste pretese – hanno dichiarato gli uomini dell’azienda – e le riteniamo totalmente infondate e senza rilevanza”.