New York (USA) – Più della metà dei giovani americani che dispongono di accesso ad Internet condivide e scarica abitualmente musica anche se è consapevole del fatto che ciò è illegale. Ad affermare come le crociate delle major non abbiano presa sul pubblico che più utilizza le reti del peer-to-peer è uno studio della Harris Interactive .
Stando ad un sondaggio effettuato su un campione di quasi 1.200 individui tra gli 8 e i 18 anni, considerati cioè appartenenti ad alcune delle fasce più interessate all’uso delle reti di sharing via Internet, l’88 per cento ha affermato di sapere che la musica è protetta dal diritto d’autore ma ben il 56 per cento ha dichiarato che la scarica ugualmente . Inoltre il 43 per cento ritiene persino “giusto” scaricare musica e il 30 per cento pensa lo stesso anche per quanto riguarda il software.
Proprio in questo settore, cioè nel download di software o di contenuti diversi dalla musica, è emerso che solo un terzo del campione ha dichiarato di scaricare videogiochi e solo il 17 per cento ha ammesso di scaricare film.
Ma a rendere ancora meno piacevole queste notizie per le industrie di settore, impegnate ormai da lunghi mesi in una lotta senza quartiere contro le società che producono i software di condivisione ma anche contro gli utenti, è il fatto che i più giovani si dicono più preoccupati per i virus che per le conseguenze legali che possono derivare dall’uso del peer-to-peer. Una risposta forse ascrivibile alla giovane età e forse dovuta anche al fatto che su milioni di americani che usano il P2P fino a questo momento soltanto qualcuno ha pagato qualcosa .
Va segnalato che lo studio è stato condotto per volontà della Business Software Alliance , secondo cui i dati dimostrano come sia necessario spingere ulteriormente per educare i minori e spiegare loro perché questo uso delle opere è sbagliato.
Occorre anche sottolineare che i dati di Harris Interactive trovano una loro corrispondenza in altre rilevazioni, ad esempio di Pew Internet & American Life Project , effettuate nelle scorse settimane. Rilevazioni secondo cui molti artisti sono favorevoli al peer-to-peer o secondo cui il numero complessivo di utenti dei network di scambio è tornato ad aumentare dopo mesi di calo dovuto alle iniziative legali delle major.