Giorni di fuoco per il mondo del peer-to-peer. L’improvvisa scomparsa dalla rete di uno dei maggiori punti di riferimento per l’utenza dei sistemi di file sharing, ed2k-it.com, aveva appena iniziato a preoccupare la comunità dei condivisori quando è piombata la conferma di un crackdown in atto : anche isoHunt.com era stato rimosso .
Ora sulle home page di entrambi i siti appare la medesima dichiarazione, che rende chiarissima la situazione:
“I legali del nostro provider principale hanno deciso di staccare la spina senza preavviso. Non c’è dubbio che ciò si debba alla denuncia portata avanti da MPAA (gli studios di Hollywood, ndr.) (…) Torneremo operativi non appena avremo risolto questa situazione con il nostro ISP o non appena avremo nuovo hardware pronto sulle reti di un altro ISP. Rilassatevi e godetevi il resto di Internet nel frattempo, finché dura”. E poi il consiglio: “Per le vostre necessità di ricerca provate a cercare su Google “NOME CERCATO ext:torrent”.
Che il provider statunitense di isoHunt e ed2k-it abbia agito in questo modo non deve sorprendere , MPAA era già riuscita ad ottenere la chiusura temporanea di uno dei due siti e le denunce sparate contro questi servizi online nei mesi scorsi hanno tirato direttamente in ballo gli ISP coinvolti, che rischiano multe colossali.
Ciò non toglie che l’assenza di un qualsiasi preavviso venga letta dai più come una scorrettezza, ma è di certo un segno delle pressioni che stanno esercitando le major su tutti i fronti per mettere sotto scacco i più popolari siti di condivisione. Un’operazione andata spesso a buon fine : all’epoca della prima denuncia contro isoHunt.com e soci, MPAA aveva ottenuto la chiusura di Lokitorrent.com , la cui home page era persino stata sostituita con una dichiarazione dei legali degli studios sull’illegalità della condivisione di file protetti da diritto d’autore. Ora Lokitorrent.com è un dominio in mano ad un network sparabanner a luci rosse. Ed è dello stesso periodo la chiusura di EZTorrent.org , abbattuto dopo una semplice diffida delle major inviata al provider del sito.
Ma l’atteggiamento dei gestori dei grandi siti di riferimento del P2P sembra essere cambiato , in particolare dopo le iniziative con cui The Pirate Bay ha reagito nei mesi scorsi al tentativo di farlo chiudere, tornando online dopo pochissimi giorni con molti più materiali e una spavalderia contagiosa nella comunità dello sharing. È questo l’atteggiamento verso le denunce che sembrano avere gli amministratori di isoHunt.com. Continuando la lettura della home page del sito, infatti, tra le righe si legge che il down non dovrebbe durare a lungo . Lo conferma Slyck.com che è in contatto con uno dei gestori di isoHunt, Gary Fung, che è già al lavoro su un server di backup posizionato su un ISP canadese, tanto che isoHunt potrebbe tornare online già nelle prossime ore.
IsoHunt.com pubblica anche un sistema di donazione online tramite PayPal ma spiega: “Se ci vuoi aiutare finanziariamente, puoi usare il pulsante PayPal qui sotto (…) Non è un fondo per la difesa legale. I tuoi soldi saranno usati per coprire i costi operativi dei nostri server e lo sviluppo dei nostri siti web”.
In un successivo update della pagina, gli amministratori di isoHunt spiegano che “dal momento che se ne parla molto, no, traslocare i server in Svezia (dove opera The Pirate Bay, ndr.) o a Sealand (dove The Pirate Bay vorrebbe fondare il paese del P2P , ndr.) non aiuta. Non ho intenzione di nascondere i nostri server (non che io abbia nulla contro la Svezia, amo IKEA). BitTorrent è stato creato per la distribuzione di qualsiasi file di grandi dimensioni, e noi sosteniamo quell’ideale come motore di ricerca e come aggregatore”.
Ma la maggiore provocazione alle major in queste ore non arriva da isoHunt che promette ora e sempre resistenza, ma ancora una volta da The Pirate Bay . L’ormai vastissima comunità di The Pirate Bay , celebre sito reso ancor più famoso dalle sempre più numerose e singolari iniziative intraprese online, proprio mentre isoHunt veniva fermato, iniziava ad ospitare per la prima volta torrent a file che contengono versioni HD DVD di alcuni film. Si tratta di file di grandi dimensioni che, come sottolinea Slyck.com , raggiungono i 20 gigabyte .
I primi titoli nel formato ad alta definizione, un formato in origine pensato non solo per migliorare la qualità delle immagini ma anche per rendere più difficile la duplicazione, sembrano essere film piuttosto popolari della produzione hollywoodiana recente, tra cui Batman Begins e The Chronicles of Riddick . Ad aver annunciato la novità sono proprio quelli della Baia, come ricorda Zeropaid : “Il motore di ricerca BitTorrent applaude al primo uploader di HD DVD e fa notare che altri titoli HD DVD sono disponibili”.
Viene salutato quasi come un salvatore della patria l’utente Lyzz , che è considerato appunto il primo ad aver pubblicato un tracker a un film HD DVD. I gestori della Baia hanno infatti dichiarato: “Era solo una questione di tempo, e infatti eccoli qui! Ieri l’utente Lyzz ha fatto la storia pubblicando il primo film HD DVD”.
Ma, al di là degli applausi a scena aperta, si tratta certo di una novità che sta facendo discutere . DV Guru scrive : “Neppure un mese dopo il rilascio di BackupHDDVD da parte di muslix64, che consente agli utenti di bypassare le tecnologie di protezione sui dischi HD DVD come su quelli Blu-Ray, il primo film pirata è giunto su BitTorrent”. File, come quello del film Serenity , che girano come file.EVO e che sono compatibili con la maggior parte dei software di riproduzione dei DVD. “I grandi studios – si chiede DV Guru – devono già preoccuparsi della guerra sulla protezione della copia quando la quella dei formati (tra HD DVD e Blu-Ray, ndr.) non si è ancora conclusa?”.
E proprio a questo proposito interviene Boredwitheverything secondo cui in realtà la battaglia dei formati finisce qui , in quanto la messa a disposizione di file HD DVD craccati sarebbe destinata a far trionfare HD DVD: “Cos’è che traina la tecnologia più di qualsiasi altra cosa? La pirateria”. E insiste: “Con la possibilità di visualizzare i file con molti diversi software DVD, questo è un grosso balzo per HD DVD, anche se loro (i produttori di tecnologia, ndr.) non lo dichiareranno pubblicamente. Il prossimo passo saranno masterizzatori HD DVD a buon prezzo, e così la guerra dei formati avrà fine”.
Di interesse notare che mentre la Baia accoglieva i primi HD DVD, il gruppo di società tecnologiche dietro lo standard di protezione di HD DVD e Blu-Ray abbia dichiarato che sta iniziando a ragionare sulla diffusione del sistema di cracking di quelle protezioni. A detta dell’industria, non sarà difficile bloccare gli attuali sistemi di bypass dei lucchetti.
Si vedrà, di certo in questo clima euforico poco importa alla Baia se qualche esperto boccia come “nonsense” l’idea di trasferire i propri server a Sealand per sfuggire agli artigli delle major. Tanto più che a fare notizia in queste ore è l’apparizione, sul sito scomunicatissimo della Baia, di annunci pubblicitari del colosso della distribuzione americana Wal-Mart. Un “incidente”, evidentemente, che aumenta la popolarità della Baia. anche se dovuto esclusivamente ad un sistema piuttosto lasco nella distribuzione della pubblicità online di uno dei partner di Wal-Mart.