P2P, primo arresto in Giappone

P2P, primo arresto in Giappone

Finisce nei guai il creatore di un noto software di scambio usato dagli utenti nipponici. L'accusa: il suo software ha favorito la pirateria
Finisce nei guai il creatore di un noto software di scambio usato dagli utenti nipponici. L'accusa: il suo software ha favorito la pirateria


Roma – La prefettura di Kyoto comunica l’arresto definitivo di “47”, autore della risposta tutta nipponica a software come il celeberrimo WinMX: Winny , software per la creazione di una rete P2P anonima. Winny è il punto di incontro tra reti crittografate e programmi di file sharing “tradizionali”. Infatti si ispira concettualmente a Freenet , creata da Ian Clarke, utilizzandone le potenzialità per realizzare un ambiente protetto di scambio file. Ma lo stesso Ian Clarke ha sottolineato “non ci sono chiare indicazioni sul fatto che Winny abbia copiato da Freenet gli algoritmi di routing protetto e di crittografia”.

L’autore del popolarissimo Winny, sconosciuto in Occidente ma utilizzato da oltre un milione di giapponesi, si chiama Isamu Kaneko ed è un ingegnere di 32 anni. Rischia fino a tre anni di galera e una salatissima multa di circa 25000 euro. È stato rintracciato tramite alcuni forum privati, gestiti da utenti Winny, dopo che un’ indagine precedente aveva spalancato gli occhi delle autorità sull’estensione dei fenomeno P2P in Giappone. Le modalità di indagine degli inquirenti non sono note, lasciando in sospeso un inquietante quesito: quanto sono “anonime” certe reti di condivisione cifrata?

Il motivo ufficiale della cattura dell’Ing. Kaneko è “favoreggiamento della violazione di copyright” per mezzo di programmazione software: un primato, per il paese del Sol Levante. La legislazione nipponica associa i sistemi P2P cifrati al mero favoreggiamento della pirateria.

Le fonti locali sottolineano quasi a giustificazione dell’arresto che la rete di Winny sarebbe stata principalmente utilizzata da “pirati informatici”: le major della musica e dei videogiochi, tra cui Nintendo , si battono da tempo per contrastare il traffico illecito di prodotti protetti da copyright e diritto d’autore.

Dal Giappone, secondo le autorità, parte un flusso consistente di dati protetti, soprattutto videogiochi per Game Boy Advance e versioni non ufficiali di “anime” (cartoni animati giapponesi) doppiati e sottotitolati dai fan. Una grave “fuga di dati”, resa incontrollabile dall’anonimato promesso da Winny, che secondo gli operatori si traduce in notevoli perdite per l’industria dell’infotainment nipponica, punta di diamante dell’esportazione internazionale.

Per il Ministero della Difesa Gipponese , Winny rappresenta addirittura una minaccia alla sicurezza nazionale , dopo che un ufficiale militare è stato sorpreso a condividere dati segreti e riservati .
Il quotidiano Mainichi Shimbun ha rincarato la dose, rendendo noto che nella rete di Winny si possono trovare informazioni sensibili, come gli orari dei postini ed i turni dei militari, suscitando uno scandalo generale nell’opinione pubblica.

L’inizio di un giro di vite contro le reti di condivisione anonima ? In Giappone sembra giunto il momento atteso e temuto da molti.

Nel frattempo, la rete di Winny continua ad essere attiva mentre i suoi utenti diminuiscono a vista d’occhio, specialmente dopo l’annuncio della cattura di Isamu Kaneko.
I servizi P2P anonimi stanno lentamente suscitando le ire di una società imbrigliata dal terrorismo, dove la privacy sembra scivolare e far posto alla sicurezza vera o percepita dei cittadini.

Il cerchio si stringe e le autorità sperano che prima o poi non rimanga traccia dell’anonimato in rete, in qualsiasi forma esso si proponga. Sulla loro strada Freenet , anonymous remailer e altri (pochi) strumenti, ultima rivoluzionaria speranza per gli amanti della privacy telematica.
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il
11 mag 2004
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