Sono giorni alquanto delicati per il futuro delle macchinazioni legali escogitate dallo U.S. Copyright Group (USCG): l’organizzazione che ha importato negli USA la strategia delle minacce a mezzo lettera contro gli utenti del P2P si trova a dover affrontare l’impazienza di un giudice poco accondiscendente, che non ha alcuna intenzione di concedere i 5 anni di tempo richiesti per identificare tutti gli utenti – presunti condivisori – da minacciare e denunciare uno a uno nei rispettivi tribunali di competenza.
La causa è quella che coinvolge un gruppo di detentori dei diritti – su Far Cry, Gray Man, Call of the Wild 3D, The Hurt Locker – che hanno deciso di approfittare dei “servigi” dello USCG per individuare e denunciare chi ha scaricato e condiviso online copie non autorizzate delle suddette opere.
I due casi su cui lo USCG ha incontrato le resistenze del giudice Rosemary Collier coinvolgono i produttori di Far Cry e The Steam Experiment: Collier aveva inizialmente stabilito il termine per la individuazione degli utenti accusati entro lo scorso luglio, estendendolo poi fino al 18 novembre. Ma al 18 novembre lo USCG ha chiesto l’ennesimo rinvio, ricevendo dal giudice un’ultima, limitata concessione fino al prossimo 5 dicembre.
Purtroppo per lo USCG, il provider Time Warner ha ottenuto dalla corte la possibilità di individuare le persone a cui corrispondono le migliaia di IP sospetti fornite dall’organizzazione a un ritmo di 28 al mese, in virtù del costo insito in questo genere di indagine nei log registrati dalle strumentazioni dell’ISP.
USCG vorrebbe avere a disposizione i nomi dietro agli indirizzi IP per procedere con l’invio di missive individuali con la corrispondente richiesta di risarcimento danni (presunti), ma il giudice Collier ha deciso di stabilire un limite temporale e anche uno di natura territoriale : a USCG sarà concesso citare solo gli utenti individuati entro il 5 dicembre e solo quelli che ricadono sotto la sua giurisdizione.
Alfonso Maruccia