Los Angeles (USA) – Sarà uno scontro epico dal quale gli studios di Hollywood potrebbero uscire con le ossa rotte: questa volta con l’accusa di uso illecito di sistemi peer-to-peer non hanno denunciato l’ennesima mamma squattrinata ma un manager di Silicon Valley ricco ed influente e, soprattutto, pronto a sbarrare la strada agli avvocati del cinema .
Shawn Hogan, CEO di Digital Point Solutions, ha infatti rifiutato l’accordo extragiudiziale proposto dalle major hollywoodiane della MPAA , che chiedevano una compensazione di 2.500 dollari per chiudere il caso e non arrivare in tribunale per contestare il download che Hogan avrebbe effettuato via BitTorrent del film Meet the Fockers , una celebre commedia con Ben Stiller e Robert De Niro.
Ciò significa che il manager combatterà le major in tribunale, nel quale giungerà nelle prossime settimane sostenendo di non aver mai effettuato quel download e, come riporta Wired , di essere invece da tempo in possesso di una copia su DVD di quel film.
La questione assume un’importanza capitale per la crociata antipirateria di Hollywood: fin qui nonostante le molte denunce di MPAA e della sua omologa nell’industria musicale RIAA , la liceità delle rilevazioni delle major, la correttezza delle loro denunce e l’effettiva colpevolezza dell’utente preso di mira non sono mai state messe alla prova : nella stragrande maggioranza dei casi gli utenti denunciati hanno accettato l’accordo extragiudiziale. In questo modo hanno evitato procedimenti costosi ai quali non tutti hanno la forza economica di opporsi.
Con Hogan la musica è diversa. Non solo si ritiene innocente ma il manager è anche un vivace contestatore delle politiche repressive fin qui adottate dall’industria. Ha già spiegato che non si spaventerà se le parcelle degli avvocati supereranno di gran lunga quei 2.500 dollari proposti dall’industria. “Quelli – ha detto – abusano completamente del sistema. Spenderei milioni di dollari per questa cosa”.
Se l’esito del procedimento fosse negativo per MPAA, le conseguenze sulle migliaia di denunce che, insieme a RIAA, ha sparato in questi mesi contro gli utenti americani potrebbero essere enormi. Boing Boing titola : “La MPAA finalmente denuncia la persona sbagliata”. Ci si potrebbe attendere, e c’è chi lo ipotizza che MPAA faccia cadere il caso. Ma a quanto pare gli studios non la vedono così. Il capo dell’antipirateria di MPAA, John G. Malcolm, ha dichiarato: “So che Mr Hogan ha detto di voler andare davanti ai giudici, e questo è un suo diritto. Noi attendiamo di affrontare la questione in un’aula di tribunale”.