Il Parlamento Europeo sta per tornare ad esaminare le disposizioni contenute nel Pacchetto Telecom : consumatori ed esperti, cittadini della rete e associazioni che si schierano a difesa dei diritti digitali lanciano un appello all’Europarlamento. Affinché agisca sul testo per tutelare il diritto del cittadino ad esprimersi e a informarsi, perché i provider non debbano ghigliottinare le connessioni degli utenti colti a violare il diritto d’autore, perché non si abdichi alla privacy del netizen: qui di seguito il testo della lettera aperta con cui i firmatari chiedono che la rete continui ad essere libera.
Stimati Membri del Parlamento Europeo,
apprezziamo le varie dichiarazioni dell’Unione Europea volte a considerare gli interessi dei cittadini all’interno del processo di regolamentazione di Internet, e vorremmo quindi richiamare la Vostra attenzione su alcune serie preoccupazioni che nutriamo nei confronti del Pacchetto Telecom, che sta per entrare nello stadio di Seconda Lettura al Parlamento Europeo.
Le nostre preoccupazioni si riferiscono agli emendamenti al Pacchetto Telecom relativi ad Internet e agli utenti della Rete. Accogliamo favorevolmente il sostegno che il Parlamento ha offerto in Prima Lettura ai diritti degli utenti, e Vi esortiamo a rafforzare quell’impegno per migliorare i testi in Seconda Lettura. Internet gioca un ruolo sociale ed economico preminente, contribuisce al benessere europeo ed è uno spazio aperto per scambi culturali, innovazione tecnologica e attività economiche. Conferisce potere a tutti i cittadini in maniera egualitaria, compresi innovatori, imprenditori e consumatori. Permette l’interazione sociale e la partecipazione democratica. È diventata un fondamento importante per la cultura, la ricerca scientifica, l’innovazione e l’educazione.
L’Europa ha oggi l’opportunità di guidare lo sviluppo delle reti di prossima generazione, e dei prodotti, dei servizi e delle applicazioni su di esse basate.
Sottolineiamo le Conclusioni del Consiglio del 27 Novembre 2008, sui Network Futuri e Internet (1) le quali affermano che “dovrebbe essere promosso l’accesso libero e non discriminatorio a Internet al fine di assicurare una reale concorrenza ed un ambiente favorevole alle innovazioni”. Effettivamente, Internet è cresciuta molto velocemente proprio perché non c’è stata discriminazione di traffico basato su contenuti, servizi e applicazioni. Le società europee e gli operatori, così come gli utenti, hanno avuto grandi benefici da tale sviluppo.
L’accesso libero e non discriminatorio è imprescindibile dal fatto che la rete rimanga neutrale. Ciò significa che sono gli utenti a controllare il proprio accesso ai contenuti. Gli utenti devono poter accedere a qualsiasi sito web o servizio Internet che desiderano in qualsiasi momento, alla velocità più elevata per la quale siano disposti a pagare. Gli utenti non vogliono che gli operatori di rete scelgano per loro quali siti web e quali servizi e applicazioni possano utilizzare. Vogliono essere in grado di sperimentare nuove applicazioni e protocolli senza dover preventivamente chiedere il permesso agli operatori di rete. E non vogliono che i contenuti siano bloccati né limitati dagli operatori di rete.
Esprimiamo la nostra preoccupazione a proposito degli articoli che rimangono nel Pacchetto Telecom qui sotto indicati: essi metteranno a repentaglio sia quei valori e benefici, sia i diritti fondamentali quali la privacy e la libertà di espressione. Abbiamo ripetutamente affermato, e lo crediamo tuttora, che il Pacchetto presenti dei rischi, e segnatamente:
1. permetterà il filtraggio di contenuti, applicazioni e servizi – Direttiva Servizi Universali, Articolo 22(3),
2. il rifiuto di accesso a materiale on-line protetto da copyright attraverso tentativi di imposizione, anche quando tale accesso è legale, per mezzo della “cooperazione” fra fornitori di accesso e “i settori interessati alla promozione di contenuto legale” – Direttiva Servizi Universali, Articoli
33(2a), 20(2b), 21(4a); e Direttiva Quadro, Articolo 8(4g),
3. la minaccia alla privacy dell’utente attraverso la memorizzazione e l’elaborazione dei dati personali per “motivi di sicurezza” – Direttiva sulla Privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche, Articolo 6(6a).
Chiediamo che gli articoli suddetti, correlati ai tre rischi sopra citati, siano rimossi dal Pacchetto, affinché ad essi venga data la dovuta
considerazione senza ritardare il raggiungimento degli obiettivi più ampi.
Allo stesso tempo,
1. sono state rimosse le protezioni per gli utenti contro le pratiche discriminatorie, le sanzioni sproporzionate e le restrizioni inique di servizio – Direttiva Quadro Articolo 8 (4g) e Direttiva servizi universali Articolo 32a;
2. sono stati indeboliti i controlli regolatori sulle attività dei fornitori di servizio, che proteggerebbero contro pratiche inique, restrittive o discriminatorie – Direttiva servizi universali, Articolo 22(3).
Crediamo che queste protezioni e questi controlli regolatori debbano essere reintegrati, al fine di assicurare un trattamento equo agli utenti Europei.
Riconosciamo l’importanza dell’obiettivo principale del Pacchetto Telecom, cioè l’integrazione del mercato interno delle telecomunicazioni in Europa. Vorremmo tuttavia mettere in guardia sul fatto che gli emendamenti al Pacchetto Telecom sul filtraggio, la co-operazione e il trattamento del traffico, oltre a compromettere i diritti degli utenti, avranno anche l’effetto di distorcere ulteriormente il mercato interno dei servizi di telecomunicazione. Se gli operatori di rete filtrassero con criteri diversi in ogni Stato Membro, l’obiettivo per il mercato interno diventerebbe irrealizzabile.
Condividiamo pienamente il desiderio dell’Unione Europea di promuovere la crescita e la competitività dell’economia europea, giacché riconosciamo che tale crescita porterà solo benefici a tutti i cittadini. Tuttavia, riteniamo che la crescita economica avverrà soltanto se Internet rimarrà libera e aperta. Le misure implicate dagli emendamenti al Pacchetto Telecom sopra evidenziati saranno dannosi sia per gli obiettivi economici dell’Europa sia per la partecipazione democratica e i diritti dei cittadini.
All’interno della nostra coalizione abbiamo esperti in settori attinenti a Internet e ai diritti dei cittadini, compresi filtraggio, tecnologie di rete, DRM, privacy e protezione dei dati, politica, legge, media e software. Vorremmo assistere il Parlamento Europeo in relazione alle importantissime aree di politica pubblica concernenti Internet, le telecomunicazioni, la privacy e il copyright, per trovare soluzioni eque sia per gli affari che per i cittadini.
Per queste ragioni, chiediamo che il Parlamento respinga:
Direttiva Servizi Universali
– Articolo 22(3);
– Articolo 33(2a);
– Articolo 20(2b);
– Articolo 21 (4a);
Direttiva sulla Privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche
– Articolo 6(6a)
e chiediamo sostegno per
Direttiva Quadro
– Articolo 8.4(ga) (Emendamento 138)
Direttiva Servizi Universali
– Art. 32a (Emendamento 166)
I sottoscritti gruppi e individui rappresentano centinaia di migliaia di cittadini europei e utenti Internet, in 22 Stati Membri dell’Unione Europea.
I sottoscritti,
Niels Elgaard Larsen (EDRi and IT-Pol.dk)
Andrew Cranefield (EBLIDA)
Christopher Wilkinson (chair, ISOC-ECC)
Jérémie Zimmermann (La Quadrature du Net)
Paolo Brini (ScambioEtico)
Ralf Bendrath (AK Vorratsdatenspeicherung)
Wouter Tebbens (Free Knowledge Institute)
Jonas Öberg (Föreningen fri kultur & programvara)
Bogomil Shopov (e-frontier Bulgaria)
Laura Ranca (Center for Media and Communication Studies, CMCS)
Celia Blanco and Michel Bauwens (P2P Foundation)
Simona Levi (eXgae)
Guido Scorza (Istituto per le Politiche dell’Innovazione)
Marco Pierani (Altroconsumo)
Vittorio Bertola (NNSquad Italia)
Riferimenti:
(1) Conclusioni del Consiglio sulle reti future e Internet, 2907th TRASPORTI, TELECOMUNICAZIONI ED ENERGIA, Riunione del Consiglio, Brussels, 27 Novembre 2008
Direttiva Servizi Universali (DIRETTIVA 2002/22/EC) Articolo 22(3).
Direttiva Servizi Universali (DIRETTIVA 2002/22/EC) Articolo 33(2a); Articolo 20(2b); Articolo 21(4a).
Direttiva sulla Privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche (DIRETTIVA 2002/58/EC) Articolo 6(6a).
Direttiva Quadro (DIRETTIVA 2002/21/EC) Emendamento 138.
Direttiva Servizi Universali (DIRETTIVA 2002/22/EC) Emendamento 166.
Direttiva Servizi Universali (DIRETTIVA 2002/22/EC) Articolo 22(3).