Diversi paesi cercano di imporre ad Apple modifiche alle regole sui pagamenti in-app, ma al momento né gli Stati Uniti, né la Corea del Sud sono riusciti nell’intento. L’autorità antitrust russa aveva avviato un procedimento a fine agosto, ma l’azienda di Cupertino non ha rispettato la scadenza e ora ha presentato un ricorso.
Apple sfida l’antitrust della Russia
A fine aprile, Apple aveva ricevuto dal FAS (Federal Antimonopoly Service) una multa di 12 milioni di dollari per abuso di posizione dominante, in quanto Kaspersky ha dovuto eliminare alcune funzionalità dall’app Safe Kids per iOS. L’autorità antitrust russa aveva successivamente ordinato all’azienda di Cupertino di consentire agli sviluppatori l’inserimento nelle loro app di link a sistemi di pagamento esterni.
La scadenza del 30 settembre non è stata rispettata, pertanto il FAS ha avviato a fine ottobre un procedimento formale che potrebbe portare ad una sanzione proporzionale al fatturato. Apple ha ora presentato ricorso per chiedere una revisione giudiziaria del procedimento.
L’azienda di Cupertino ha modificato le linee guida di App Store ad ottobre per consentire agli sviluppatori di informare via email gli utenti dell’esistenza di un metodo di pagamento alternativo. L’autorità antitrust vuole però che questa comunicazione sia inserita direttamente nelle app mediante messaggi, link o pulsanti, esattamente come ha deciso la giudice Yvonne Gonzalez Rogers negli Stati Uniti.
Apple ha tuttavia specificato che pretenderà il pagamento della commissione (15% o 30%), indipendentemente dal sistema utilizzato, quindi anche per quelli esterni allo store. La questione non verrà sicuramente risolta in tempi brevi.