La Korea Communications Commission (KCC) ha chiesto ad Apple e Google di fornire maggiori informazioni sulle modalità scelte per rispettare la nuova legge che consente agli sviluppatori locali di utilizzare sistemi di pagamento alternativi. L’autorità coreana sostiene che le soluzioni promesse dalle due aziende non siano conformi al Telecommunication Business Act.
Pochi dettagli e commissioni vincolanti
Un emendamento alla legge, approvato nel mese di agosto 2021, vieta ad Apple e Google di imporre il loro sistema di pagamento in-app. Inoltre impedisce l’uso di ritorsioni contro gli sviluppatori, come l’eccessivo ritardo nell’approvazione delle app o la loro eliminazione dallo store. Le due aziende rischiano una sanzione fino al 3% delle entrate, se non rispetteranno la legge (che dovrebbe entrare in vigore a marzo).
All’inizio di novembre 2021, Google ha comunicato che permetterà agli sviluppatori coreani di utilizzare sistemi di pagamento alternativi nelle app, ma chiederà una commissione dell’11% (invece del 15% standard). Anche Apple ha deciso di rispettare la legge, senza tuttavia fornire tutte le informazioni in merito. La KCC ha pertanto contattato Apple per avere più dettagli.
Per quanto riguarda la soluzione adottata da Google (che verrà probabilmente seguita da Apple), l’autorità coreana ritiene che l’imposizione di una commissione anche per l’uso di un sistema di pagamento alternativo non è conforme alla legge. Gli sviluppatori sarebbero quindi “costretti” ad usare il metodo di pagamento predefinito.
Casi simili riguardano Apple in altri paesi, tra cui Olanda e Stati Uniti. Anche i politici cercano di limitare il potere delle Big Tech attraverso una serie di leggi antitrust.