Microsoft, Meta, X e Match Group hanno presentato un “amicus curiae” in supporto di Epic Games per chiedere alla giudice Yvonne Gonzalez Rogers di imporre ad Apple il rispetto dell’ingiunzione emessa a settembre 2021 e l’eliminazione della commissione per i pagamenti effettuati con sistemi di terze parti. Una simile richiesta era stata presentata dalla software house guidata da Tim Sweeney.
Cinque aziende in supporto di Epic Games
Al termine del processo nato dalla denuncia di Epic Games, la giudice aveva ordinato ad Apple di rimuovere la cosiddetta clausola anti-steering. In pratica gli sviluppatori possono inserire link o pulsanti nelle app che portano l’utente al sito esterno, dove completare l’acquisto a prezzi inferiori. L’azienda di Cupertino ha rispettano l’ingiunzione, ma chiede il pagamento di una commissione del 27% (o del 12% per gli iscritti al programma App Store Small Business).
Secondo Microsoft, Meta, X e Match Group, Apple non ha rispettato l’ordine della giudice. Gli sviluppatori possono inserire solo un link e la nuova “tassa” del 27% rende inutile l’uso del sistema di pagamento esterno, in quanto la percentuale da versare ai PSP (Payment Service Provider) porta il totale oltre il 30% (o il 15%) chiesto da Apple per il suo sistema di pagamento.
Gli utenti non sceglieranno mai il metodo di pagamento esterno, se il costo di un abbonamento è lo stesso o addirittura più alto. L’azienda di Cupertino continua quindi ad ostacolare la concorrenza, gli sviluppatori e i consumatori. Apple avrà la possibilità di presentare una risposta prima dell’udienza sull’esecuzione dell’ingiunzione prevista il 30 aprile.