Apple non ha ancora rispettato l’ordine della Authority for Consumers and Markets (ACM) relativo ai pagamenti in-app, quindi l’autorità antitrust olandese ha inflitto una sesta multa di 5 milioni di euro, portando il totale a 30 milioni di euro. L’azienda di Cupertino ritiene che le condizioni comunicate agli sviluppatori siano sufficienti.
Apple vs ACM: continua lo scontro
In base all’ordine di fine dicembre 2021, Apple deve consentire agli sviluppatori olandesi di utilizzare sistemi di pagamento alternativi nelle loro app di dating. In attesa dell’esito del ricorso, l’azienda di Cupertino aveva aggiornato le regole, indicando i passi necessari per aggiungere un metodo di pagamento esterno. Secondo la ACM, le condizioni imposte sono irragionevoli perché gli sviluppatori sono costretti a creare due app distinte.
Un portavoce dell’autorità antitrust ha dichiarato:
La scorsa settimana non abbiamo ricevuto nuove proposte da Apple che le rendessero conformi ai requisiti di ACM. Pertanto, Apple deve pagare anche la sesta sanzione. Nella settimana del 14 febbraio abbiamo spiegato ancora una volta ad Apple quali sono i requisiti e perché le attuali proposte sono insufficienti. Sembra che Apple non apporterà alcuna modifica alla sua proposta originale per soddisfare i requisiti.
La ACM continuerà ad applicare multe settimanali da 5 milioni fino ad un massimo di 50 milioni. La somma è piuttosto esigua per un’azienda con capitalizzazione di mercato vicina ai 3.000 miliardi di dollari. Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, ha sottolineato che Apple preferisce pagare le sanzioni piuttosto che rispettare la decisione dell’autorità antitrust. Il Digital Markets Act (non ancora in vigore) prevede multe fino al 10% delle entrate annuali globali. Nel caso di Apple significa oltre 25 miliardi di euro.
Nella lettera inviata alla ACM, l’azienda di Cupertino evidenzia che l’obbligo di distribuire due app separate è previsto anche in altri casi e non richiede nessun costo aggiuntivo per gli sviluppatori. È quindi chiaro che non ci sarà nessun accordo. Se la ACM non accetterà le condizioni di Apple, lo scontro proseguirà in tribunale.