JAJAH li aveva presentati solo pochi giorni fa ma ora gli utenti di eBay che dovessero pubblicare aste online condite dai pulsanti di comunicazione istantanea VoIP incorreranno nella rimozione delle aste. eBay non ha infatti alcuna intenzione di consentire ai propri utenti di integrare alle aste i pulsanti di una società VoIP che per definizione è competitor della “sua” Skype.
Sul blog ufficiale di JAJAH mentre scriviamo l’ultimo post pubblicato è del 2 ottobre, quando l’azienda annunciava che gli utenti di eBay potevano provvedere all’integrazione dei suoi buttons sulle pagine del portalone delle aste.
Un annuncio su cui è invece piovuta la doccia fredda di eBay, ossia la decisione di rimuovere le aste con i buttons di JAJAH in quanto la policy del portalone impedisce l’utilizzo di prodotti non autorizzati di terze parti nelle aste per ragioni di sicurezza. Almeno questo è quello che va ripetendo il portavoce di eBay Catherine England, secondo cui tutti i contatti tra venditore ed acquirente devono avvenire sempre e soltanto attraverso la piattaforma di commercio elettronico sviluppata da eBay. Peraltro la misura parrebbe applicarsi almeno per ora esclusivamente all’eBay statunitense e alla divisione italiana .
In un comunicato diffuso venerdì da JAJAH alla stampa, l’azienda informa della decisioni di eBay, spiegando che “solo eBay vede un problema col valore aggiunto offerto dai buttons “. E ricorda come, agli utenti le cui aste sono state rimosse, eBay comunichi una policy che si riferisce a link inappropriati , in cui si afferma come i link o altri collegamenti a sistemi di live chat non sono permessi. Ma Roman Scharf, co-founder di JAJAH, fa notare che “con milioni di utenti registrati, JAJAH può difficilmente essere definita come organizzazione inappropriata “. eBay – attacca il dirigente di JAJAH – sta zittendo i propri clienti. JAJAH ha trovato un modo comodo e facile per consentire a venditori e compratori di comunicare, ed è così che funziona una buona asta. Ma eBay non consentirà ai propri utenti di parlare l’uno con l’altro”.
Se JAJAH tende a mettere in relazione la policy con la presenza di Skype nel circuito eBay, è anche vero che quest’ultima da sempre si è battuta, incontrando spesso l’opposizione di molti utenti, affinché qualsiasi contatto tra le due parti di una transazione avvenisse attraverso i propri sistemi. Questo anche perché in questo modo possono essere monitorate le operazioni , su cui eBay come noto acquisisce delle commissioni, e possono essere messi in atto i meccanismi di garanzia sulle vendite che eBay promuove. Sistemi a cui l’azienda fa continuo riferimento ogni qual volta viene contestata al sito l’adozione di una policy restrittiva.
Ad ogni modo JAJAH non sembra voler girare il coltello nella piaga e i suoi dirigenti spiegano di non voler far infuriare eBay. Per cui hanno già chiesto agli utenti eBay-JAJAH di non inserire almeno per ora quei pulsanti nelle proprie pagine , rinviando il tutto ad un sondaggio tra gli utenti JAJAH che consentirà di capire l’interesse per il nuovo strumento. Da lì, JAJAH tornerà a parlare con eBay della cosa cercando una possibile intesa. Nel frattempo, c’è da scommettere che le sperimentazioni in corso per equivalenti pulsanti Skype subiranno una accelerazione.