I più importanti presidi digitali, nell’ecosistema connesso in terra pakistana, improvvisamente abbattuti dal misterioso collettivo hacker Eboz . Di probabile origine turca, i membri di Eboz sono riusciti in un’azione di massa, con le homepage di oltre 200 siti locali sostituite con una foto in cui alcuni pinguini attraversano un ponte di legno.
Google, Microsoft, Apple. I domini .pk dei colossi high-tech sono così finiti nel mirino del collettivo turco, già attivo da tempo in altri paesi come Israele. Nessun movente politico, almeno ad una prima ricostruzione dei fatti. Pare che Eboz abbia agito solo per denunciare lo scarso livello di sicurezza informatica tra siti importanti come quello di Blogspot e MSN .
In sostanza , una sorta di attacco per il gusto dell’hacktivismo, oltre che per dimostrare una certa sapienza da smanettoni contro una scarsa e vulnerabile cyberdifesa. Eboz ha modificato le impostazioni a livello DNS dei vari siti web , reindirizzandoli verso alcuni server ospitati dalla società di hosting Freehostia.
Stando a quanto riportato dalla testata locale ProPakistani , un altro gruppo hacker avrebbe illustrato una serie di serie vulnerabilità nelle infrastrutture informatiche del registrar nazionale PKNIC . I membri di Eboz avrebbero avuto vita facile sfruttando minacce di tipo SQL Injection e cross-site scripting .
Mauro Vecchio