La mossa a sorpresa di El Salvador, che ha adottato Bitcoin come moneta a corso legale affiancandola al dollaro statunitense, con tutta probabilità non rimarrà un unicum. Tra i paesi che intendono fare altrettanto c’è anche Panama. Lì il deputato Gabriel Silva ha dichiarato di voler portare nelle aule della politica nazionale, entro il mese di luglio, un disegno di legge ad hoc. L’obiettivo è quello di incentivare l’utilizzo delle criptovalute.
L’America Centrale e le criptovalute: tocca a Panama
Qui sotto il suo tweet, in verità risalente al 7 giugno, condiviso proprio nelle ore in cui a San Salvador si stava prendendo una decisione destinata a divenire una prima assoluta. Silva non fa alcun riferimento esplicito e diretto a Bitcoin o a un’altra moneta digitale specifica, sottolineando però l’esigenza di garantirne il supporto al fine di attrarre investimenti e favorire l’innovazione.
Questo è importante. E Panama non può rimanere indietro. Se vogliamo essere un vero hub tecnologico e imprenditoriale, dobbiamo supportare le criptovalute. Elaboreremo una proposta da presentare in Assemblea. Se sei interessato a contribuire, puoi contattarmi.
https://twitter.com/gabrielsilva8_7/status/1401965129051389958
Anche il Paraguay sembra volersi muovere nella stessa direzione, così come Argentina, Brasile, Nicaragua e Messico. L’approccio adottato dai paesi del Centro e Sud America è parecchio differente rispetto a quello degli Stati Uniti e dell’Europa, dove le autorità si stanno dimostrando più caute, manifestando l’esigenza di introdurre regole a tutela dei capitali e al fine di evitare che l’impiego delle crypto possa mostrare il fianco ad abusi.
L’argomento è di attualità anche in Italia, dopo l’intervento della Consob che nei giorni scorsi ha messo in guardia a proposito dei rischi, con un parallelismo tra lo scenario attuale e il periodo che ha anticipato alla crisi del 2008.